Heman Zed e il suo nuovo romanzo «Zodiaco Street Food»

Heman Zed e il suo nuovo romanzo «Zodiaco Street Food»
di Alessandra Farro
Mercoledì 7 Ottobre 2020, 19:13 - Ultimo agg. 20:17
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“Zodiaco street food” è il titolo dell’ultimo libro di Heman Zed, edito da Neo Edizioni, nella collana Dry. Un romanzo in cui, visti i tempi che corrono, anche la malavita è costretta a reinventarsi, così Romeo Marconato mette su un franchising di furgoni per panini, Zodiaco, al limite della legalità, lungo la statale tra Padova e Venezia. Il business continua, mentre chef Vitiello, star televisiva di un programma di cucina, è in crisi per la programmazione della prossima stagione. “Zodiaco street food” ha qualcosa di noir e di terribilmente comico e brillante, racconta la laguna veneta e i suoi personaggi al limite del reale.

Come nasce il libro?

“È una sommatoria di dati, fotografie, immagini, discorsi. Una sera mi ero soffermato a guardare uno di quei furgoni attrezzati a paninoteca che funge da contenitore di un’umanità variegata e fuori dai canoni ordinari. Mi sono reso conto che in quei posti si trovavano personaggi sghembi, ognuno con una storia da raccontare, quasi sempre poco credibile se non inverosimile. Da lì, l’idea del libro e ho inziato a ragionare sul personaggio di Romeo, cosa poteva fare? Doveva essere uno inserito, non poteva avere un solo furgoncino: quindi dodici, come i segni dello zodiaco. Avevo in testa i personaggi principali e i luoghi, la laguna veneta, poi, man mano, mentre tessevo la struttura del libro, una serie di informazioni prendevano forma e mi è stato chiaro che avrei raccontato anche il mio amore sviscerato per la laguna, qul misto di terra e acqua, un contenitore continuo di storie e persone che escono dall’ordinario, proprio per l’ambiente, mezza acqua e mezza terra”.

Aveva già le idee chiare quando ha cominciato a scriverlo?

“Io arrivo difficilmente a un libro con un work in progress. Nel caso specifico, la struttura era già molto delineata, prima che cominciassi a scrivere. Avevo fatto un grande lavoro sui profili dei personaggi e sui punti chiave della trama. Cerco sempre di comporre e scomporre i tasselli che legano situazioni e personaggi, fino ad arrivare un’idea precisa della trama, prima ancora di iniziare.

Il protagonista, Romeo, trae ispirazione da qualche persona esistente?

“Ho lavorato in carcere a Padova per qualche anno e ho rubato a un detenuto di Vicenza, che aveva una maniera un po’ sghemba di parlare, l’intercalare linguistico di Romeo, anche se lui è una somma di tratti finisci e caratteriali che riassumono quella categoria di personaggi, arricchiti a cavallo degli anni ‘70 e ’80, che hanno cavalcato il miracolo del nordest e sono sopravvissuti perché legati bene al territorio, non particolarmente colti, ma con la scaltrezza delle persone che abitano quella fascia di terra incastrata nella laguna.

C’è tutto: l’imprenditore che si muove al limite e sa quando togliersi dagli impicci, lo ‘sbruffoncello’ di provincia, gli autori televisivi che hanno studiato e si interfacciano con tutt’altra realtà, gli immigrati non sempre di fascia bassa. Si accede a un eldorado di provincia in cui torna in campo la miseria umana, un arrivismo che porta dal ‘tutti contro tutti’ al tutti contro Romeo”.

E Lo chef Vitiello?

“La storia dello chef è una sottotrama funzionale. Mi serviva per dare un po’ di respiro alla trama principale e far convergere tutti i personaggi in unico punto, ma da prospettive diverse. La figura dello chef nasce quasi di conseguenza a Romeo, il re del panino lurido. Vitiello diventa chef stellato proponendo ricette semplici e popolari. Volevo mettere l’accento sui reality culinari, che sono seguitissimi, mentre la gente cucina sempre meno, ma compra libri della Parodi per diventare chef in dieci minuti. Per farlo, ho deciso di inserire un personaggio come Romeo, avulso a questa realtà, nel contesto moderno e spinto di un reality. È stato quasi un mio piccolo divertimento vedere Romeo interfacciarsi all’interno del reality e portarlo a quell’epilogo”.

Neo edizioni tiene testa a colossi dell’editoria anche in un momento difficile come questo, lei cosa ne pensa?

“Neo si sta dimostrando coraggiosissima e, soprattutto, preparata, ho riconosciuto nella figura dell’editore e dei suoi collaboratori persone coraggiose e molto preparate professionalmente. Nel panorama un po’ disastrato dell’editoria sono un fiore all’occhiello”.

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