La mamma di Chiara Ferragni sbarca a Napoli: «Thriller ed eros cocktail perfetto»

La mamma di Chiara Ferragni sbarca a Napoli: «Thriller ed eros cocktail perfetto»
di Beatrice Gigli
Mercoledì 29 Maggio 2019, 16:30 - Ultimo agg. 16:38
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Ha 392.000 follower su Instagram, ma le sue figlie molti di più. Ha 58 anni, ma nessuno lo direbbe. Ha un passato nella moda e un presente da scrittrice di gialli, nell'ultimo, La memoria dei corpi (Mondadori), che presenta alle 18.30 al Gambrinus, coniuga il thriller con l'erotismo. Si chiama Marina Di Guardo e, sì, è la mamma di Chiara Ferragni, ma anche di Francesca e Valentina.

Le sue ragazze son cresciute bene, Marina. Quanto ha influenzato la loro carriera da influencer?
«Ho messo in primo piano gli affetti, facendo anche molte rinunce nel lavoro e nella carriera. Non ho rimpianti perché ho potuto curare la crescita delle mie tre figlie: Francesca, Chiara e Valentina. Ma quando ho cominciato ad avere più tempo libero, perché le mie ragazze prendevano le proprie strade tra università e mondo del lavoro, mi sono resa conto che avendo tanto tempo libero forse potevo finalmente provare a coltivare le mie passioni, a influenzare la mia carriera».

Lei viene dal mondo della moda?
«Ero vicedirettrice dello showroom milanese di Blumarine. Sono passati molti anni, doveva ancora nascere la mia ultima figlia: Valentina è nata prematura e ho avuto la necessità di seguirla. Da quel momento mi sono chiesta quale fosse la mia priorità ed ho scelto la famiglia. Le mie ragazze erano più importanti e così ho rinunciato al lavoro».


Ora scrive thriller.
«Chiara, Francesca e Valentina mi hanno spronato a credere in me stessa e a provarci. Le ho ascoltate perché erano entusiaste e piene di incoraggiamento. Già da tempo scrivevo poesie e piccoli racconti però non ci credevo veramente. Pensavo di essere una delle tante che scribacchiano. Nel 2012 è iniziata la mia avventura nella scrittura con il primo romanzo, un dramma relazionale. Nel secondo ho delineato un finale molto noir che è piaciuto ad alcuni scrittori di questo genere, tra cui anche Sergio Altieri, mio carissimo amico scomparso due anni fa e a cui ho dedicato La memoria dei corpi. Sergio mi ha spronato tanto perché a suo parere avevo il talento per poter scrivere questo tipo di storie. Bambole gemelle è stato il mio primo romanzo di questo genere, pubblicato da Feltrinelli ed incluso nella collana Best of Zoom insieme a Raymond Chandler, Banana Yoshimono, James Joyce ed Erri De Luca. Sono poche in Italia le donne che praticano il noir, ero convinta di non esserne capace, di non avere la tecnica per raccontare storie di questo tipo: la mia proverbiale insicurezza. In La memoria dei corpi ho immaginato, scorgendo in una passeggiata tra le colline piacentine una villa nascosta da un parco fittissimo, che il proprietario di quella villa avesse bisogno di stare lontano dal mondo perché aveva avuto delle situazioni difficili ed ora voleva vivere in solitudine. Così è nata dentro di me la storia di Giorgio Saveri, il protagonista del romanzo».

Il romanzo abbonda di riferimenti erotici.
«Durante il rapporto sessuale siamo veramente noi stessi. Non ci sono barriere e niente che ci può proteggere. I nostri corpi nudi parlano per noi, raccontano quelle che sono le nostre paure, quello che è stato il nostro passato, tutto quello che abbiamo dentro senza filtri e senza censure».

Com'è il rapporto con i social media della mamma di Chiara Ferragni?
«I social sono fondamentali per il mio lavoro. Prima non ne sentivo la necessità ma adesso, per il mio lavoro, non posso farne a meno».
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