L'orgoglio arcobaleno contro l'oscurità del pregiudizio: arriva a Napoli l'opera prima di Francesca Brancati

la copertina del libro, con l'autrice ritratta di spalle
la copertina del libro, con l'autrice ritratta di spalle
di Massimo Zivelli
Lunedì 22 Gennaio 2018, 11:41
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Lei non è andata via, ma è restata. Nonostante tutto, e tutti. Dal tempo e dai luoghi dei tanti pregiudizi mai rimossi, fino al libro che ha spezzato in maniera clamorosa il silenzio sulla scelta dignitosa della prorpria sessualità e invocandone il rispetto. Lunedì prossimo, l’appuntamento è a Napoli, con Francesca Brancati, puteolana per origini, ma pugliese di fatto. Donna e militante che rappresenta da sempre quella particolare categoria di persone che si spende anima e corpo per l’affermazione dei diritti civili. Fin da giovanissima impegnata in prima linea sul piano politico e sociale, la Brancati è componente del coordinamento nazionale di Equality Italia - rete trasversale per i diritti civili fondata da Aurelio Mancuso - nonché portavoce per l’area della Capitanata. Appassionata sin da piccola di politica e storia, il suo impegno inizia ufficialmente nel circolo comunista di Manfredonia, nel quale riuscì con entusiasmo a far rinascere la sezione giovanile. Omosessuale dichiarata, prosegue la propria battaglia a viso aperto per l’affermazione della propria identità sessuale. Il suo impegno politico è andato avanti praticamente a tambur battente, per sostenere tutte le iniziative sui diritti anche all’interno del PD. Ed è proprio dopo un assai propagandato dai media incontro con l’allora segretario Pier Luigi Bersani e la provocazione lanciata a Barilla attraverso una lettera nella quale chiedeva di finanziare il suo matrimonio con la sua ex compagna, Francesca sale alla ribalta nazionale. Ma il suo impegno va oltre i confini del proprio orientamento sessuale. La sua passione per i diritti e per la giustizia la portano ogni giorno ad incontrare chiunque sia oggetto di discriminazione o viva un disagio. Basti pensare che appena nel marzo dell’anno scorso rimase vittima di un gravissimo episodio diffamatorio oltre che di discriminazione omofobica. Una foto in cui la Brancati era ritratta accanto alla sua ex compagna, venne utilizzata a corredo di un articolo nel quale si parlava di una coppia lesbica che si sarebbe macchiata dell’odiosissimo gesto di  picchiare a morte il proprio bambino di 4 anni. E questo solo perché – secondo l’articolista – il bimbo non voleva pronunciare la parola “papà”. Fatto questo, assolutamente non vero, ma che ha rappresentato un episodio gravissimo. Che nonostante tutto però non ha scoraggiato Francesca,  che con determinazione e coraggio, dopo aver supera lo sconforto iniziale ha ripreso la sua battaglia. E non solo denunciando l’accaduto pubblicamente con l’obbiettivo di fare piena luce sulla vicenda. In attesa di ricevere giustizia, Francesca Brancati oggi è non solo una scrittrice, ma anche  la prima donna in Italia che racconta in un libro, il suo coming out . “E se Restassi” questo il titolo di una storia che presenta da subito mille intrecci. Vite irrisolte, dietro le quali si intravvedono paure ed incertezze. Una storia che al lettore può risultare originale e diversa rispetto a tutte le altre, ma che a legger bene non si discosta poi così tanto dalla ordinarietà di un mondo dove ancora è il pregiudizio a farla da padrone. La narrazione segue passo dopo passo le difficoltà di spiegarsi - e spesso anche di piegarsi - ad una società ancora condizionata dal sospetto per il cosiddetto diverso da sè, sullo scenario di una piccola città di quella grande provincia chiamata Italia, dove i diritti spesso assurgono a privilegi e dove continua ad essere difficile affrontare il tema delle diversità sessuali di genere. E’ il racconto di chi ha guardato sempre avanti con orgoglio sapendosi rialzare al momento opportuno dalle proprie macerie. Di chi sente di aver fatto il suo percorso combattendo contro un esercito di demoni interiori, prima ancora che con quelli che ti attendono fuori. L’autrice di “E se Restassi” sarà dunque a Napoli, lunedì 29 gennaio alle ore 18.00, presso la libreria “Io ci sto” di via Cimarosa 20 per raccontarsi alla giornalista Barbara Giardiello, organizzatrice dell’evento, nel corso del quale si potranno ascoltare anche le letture dell’attore Sergio Del Prete, e l’accompagnamento musicale di Enzo Mautone (voce di E’ Sona Ancor) e di Luca Olivieri (chitarra di Pinotto unplugged) in un Tributo a Pino Daniele. Fra i partner della presentazione, Arcigay Napoli, Equality Italia e Officina Volturno. 
 
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