L'Italia sacra, straordinaria e misteriosa di Luigi Ferraiuolo e il piacere del racconto

Un lungo viaggio tra storie, leggende, documenti, tradizioni, aneddoti, curiosità e storia vera e propria

Luigi Ferraiuolo
Luigi Ferraiuolo
di Giuseppe Montesano
Lunedì 23 Gennaio 2023, 11:00
3 Minuti di Lettura

Cosa spinge un giornalista che fa reportage televisivi a fare un libro di reportage scritti? La domanda viene naturale avendo tra le mani un libro pubblicato dalle Edizioni San Paolo, Italia sacra, straordinaria e misteriosa di Luigi Ferraiuolo, giornalista che ha già scritto altri libri ma che in questo racconta i suoi viaggi in Italia. E la risposta, anch'essa naturale, viene dopo un po' che si è andati avanti a leggere, assecondando la curiosità e secondo il proprio gusto, saltando da un viaggio all'altro in mezzo a storie, leggende, documenti, tradizioni, aneddoti, curiosità e storia vera e propria: si scrive un libro di reportage perché il mezzo televisivo non permette di dire cose che il raccontare permette.

Un esempio è il lungo brano intitolato Le chiese delle ossa.

Milano, Napoli, Palermo, Roma, Sant'Anastasia, dove l'autore in prima persona è sceso con l'aereo a Milano, stanco ma annoiato di riposare, e va alla scoperta della chiesa di San Bernardino delle Ossa, con le sue mura letteralmente costruite di ossami e teschi, quasi spaventato e certo sorpreso, lo dice lui stesso, come se fosse capitato in un film di Indiana Jones: passando poi al cimitero delle Fontanelle a Napoli e alle catacombe dei Cappuccini a Palermo, tra versi di Pindemonte, leggende di ogni sorta e richiami al presente. 

E pian piano il lettore si incuriosisce, va avanti, entra nel racconto dei flagellanti di Guardia Sanframondi, scopre la storia del Carro del Sole pagano a Santa Maria Capua Vetere, ritrova l'utopia ahimè solo giovanile di Ferdinando di Borbone nella Ferdinandopoli a Caserta, viaggia in Sardegna nei luoghi dell'importante scoperta archeologica dei millenari Gigantes di Mont'e Prama, ascolta la storia di come da San Nicola si sia passati a Santa Claus e a Babbo Natale, e vede addirittura riapparire il conte Dracula: forse sepolto in piena Napoli a Santa Maria la Nova, ovviamente con la dovuta ironia, ovviamente.

Ciò che lega le storie di Italia sacra, straordinaria e misteriosa e contribuisce a renderle piacevoli è il protagonista che si fa personaggio, come quando, citazione tra tante possibili, racconta la festa religiosa a Macerata Campania dove la musica è evocata per scacciare il diavolo e, in mezzo a osservazioni antropologiche e religiose serissime, se ne esce con una ricetta locale per i maccheroni e scrive: «Fu una domenica straordinaria. Credo di averne mangiato tre piatti, senza risparmiare sul peperoncino». 

 

Con questo tono divertito, ma capace poi di spiegare con chiarezza gli oscuri rituali della ndrangheta e della camorra di oggi, Ferraiuolo porta il lettore in un viaggio che è allo stesso tempo scanzonato, documentato e divagatorio, un viaggio nel quale anche luoghi risaputi come le Fontanelle o la danza dei coltelli di San Rocco tornano freschi, mandando un profumo di senso del sacro ormai quasi svanito nella contemporaneità: nella mescolanza di toni del libro sta il suo divertimento e la sua serietà. E al lettore di Ferraiuolo vien voglia di vagabondare in proprio, in giro nella realtà dei luoghi concreti, che non è fatta di geografia ma di storie e di Storia. 

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