«Manuale d'incanto», un'avventura per grandi e piccini in acquerello e rime alternate

«Manuale d'incanto», un'avventura per grandi e piccini in acquerello e rime alternate
di Alessandra Farro
Lunedì 1 Marzo 2021, 19:28 - Ultimo agg. 20:16
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Alessandra Di Consoli è illustratrice per diletto, Cristiano Sormani Valli inventa storie per professione, insieme hanno dato vita a un viaggio illustrato per grandi e piccini “Manuale d’incanto” edito da Sabir Editore: un'avventura che prende vita da piccoli, grandi atti di coraggio dei suoi autori, una raccolta di filastrocche scritte da Cristiano, nate dalle suggestioni delle illustrazioni di Alessandra, dei “piccoli incantesimi, distributori di magia”, li definisce lo scrittore.

A chi si rivolge il libro?
Cristiano: “Le filastrocche per noi sono legate a un percorso, ma la lettura ovviamente è libera: chi vuole può, però, seguire il nostro viaggio che comincia con la prima filastrocca, “Acrobati nel mondo”, un augurio a giocarci la vita fino in fondo, e finisce con l’ultima “Cercando” che spiega come tornare a casa. Volevamo che fosse un libro dai 4 anni ai 100, visto che le storie raccontano un po’ la nostra vita, ci piaceva l’idea di inserire temi grandi in un libro per bimbi, infatti le filastrocche raccontano dell’innamorarsi, dell’aspettare, dell’incontrarsi, del non essere uguale giorno dopo giorno. Le filastrocche parlano ai bambini attraverso i suoni”.
Alessandra: “Per chi non volesse seguire il percorso che abbiamo immaginato noi, proponiamo la lettura anche come se si trattasse di un libro delle risposte e di lasciarsi consigliare dalla poesia del giorno: tutte hanno un messaggio, un valore che abbiamo considerato non potesse toccare solo i bimbi, anzi loro possono capirne un lato, mentre gli adulti possono vederne anche la parte più introspettiva”.

Come nasce il libro?
Alessandra: “Durante la prima pandemia mi sono dedicata al disegno, che è una parte per me fondamentale, ma che non avevo mai il tempo di sviluppare, finché non è arrivato il covid: facevo la fotografa professionista, adesso è pressappoco il contrario.

Per queste illustrazioni sono state una necessità”.

È stata l’illustrazione al servizio della filastrocca o il contrario?
Cristiano: “Mentre eravamo agli arresti domiciliari condivisi, come definisco io il lockdown, Alessandra ha iniziato a realizzare queste illustrazioni non potendo lavorare. Noi collaboriamo e siamo amici da vent’anni. Avevamo già provato a fare questo lavoro a quattro mani. Appena ho visto i suoi disegni è stato come se un mare di pensieri mi travolgesse, come se ogni illustrazione mi sussurrasse la sua storia, così ho inventato la prima filastrocca e da lì la corrispondenza a distanza durata un mesetto. Lei disegnava e io inventavo le filastrocche, è stato un dialogo a distanza tra illustrazioni e parole, ma sicuramente sono state le filastrocche al servizio dell’illustrazione”.

Perché gli acquerelli?
Alessandra: “Sono fluidi e materiali, emozionali. Mi piaceva il contrasto dell’utilizzo di colori fluidi per dare valore alla materia, questo mi ha portato poi a ridefinire l’acquerello con le matite secche, come se l’emozione si fermasse sulla carta e fosse ridefinita e caricata di significato attraverso i contorni netti”.

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