Esordio letterario con il romanzo "Come l' arancio amaro" (Bompiani editore) per Milena Palminteri, siciliana trapiantata a Salerno. Il libro è uscito lo scorso 26 giugno e sarà presentato lunedì 8 luglio alla libreria Mondadori di Salerno alle 18 con un dialogo tra la scrittrice e Antonio Corbisiero.
Una saga siciliana satura di profumi e di segreti, uno stile maturo e pieno di sapore. “Del resto se si parla di fimmine sempre guai ci sono in mezzo, diceva il barone".
La pianta dell’arancio amaro pare uno sbaglio di natura e invece è tanto forte che su di essa ogni innesto cresce rigoglioso e i frutti bastardi sono più dolci di quelli puri...
Così, dopo gli studi di legge, anziché lottare per diventare avvocato si è rinchiusa a lavorare all’Archivio notarile. Ma il destino ci insegue anche se noi ci nascondiamo: è proprio uno dei polverosi documenti dell’Archivio a rivelarle la terribile accusa rivolta da sua nonna paterna a sua madre, di non averla partorita ma comprata. Carlotta comincia un’indagine che la porterà a scoprire le radici della rabbia e della sete che per tanti anni ha cercato di mettere a tacere. Sarraca (Agrigento), 1924. È inutile essere giovane e piena di progetti, se sei nata nel tempo sbagliato. Mentre da Roma scende l’onda nera del fascismo, la diafana Nardina sposa il nobile Carlo Cangialosi ma non riesce a rimanere incinta, e questa colpa si allunga su di lei come un’ombra.
E la bellissima e selvatica Sabedda, umile serva, si trova in grembo un figlio che non potrà sfamare. I percorsi di queste due ragazze si intrecceranno grazie al piano scellerato ordito da Bastiana, madre di Nardina, e dal campiere don Calogero, in odore di mafia. Milena Palminteri esordisce con un romanzo sostenuto da una lingua ricca di sfumature, popolato di personaggi che con dolente fierezza abbracciano i propri destini. Come l’arancio amaro, con i suoi frutti asperrimi, è l’arbusto più fecondo su cui innestare i dolcissimi sanguinelli, così questo libro mette in scena il dramma eterno del corpo femminile sottomesso, usato, colpevolizzato eppure portatore dell’immenso potere di sedurre e di generare.