Per i tipi della prestigiosa officina calcografica “Il laboratorio/le edizioni”, escono Enūma Eliś (Quando in alto) e De Somniis (Sui sogni), di Mimmo Grasso.
Il primo volume, allestito da Keiron Network edizioni (Bolzano), reca icone femminili di Giovanni Poce e tratta dell’amore quotidiano, osserva la dinamica uomo-donna ma le molte donne sono sempre l’autore (Flaubert: Madame Bovary c'est moi!).
Enūma Eliś è l’inizio della teogonia babilonese che,come tutte le teogonie, attribuisce alle divinità caratteri e sentimenti umani. Nel caso di Grasso questo “sentire” è vicino a Virgilio e Seamus Heaney, vale a dire la capacità di vedere lo straordinario nel quotidiano. Il numen, in questo caso, è il mondo femminile, la sua potenza incantatoria, la sua danza circolare e avvolgente, introdotta da una serenata registrata da Ernesto De Martino e chiusa da “La fattura” di Teocrito.
De Somniis reca incisioni di Mario Persico, un contributo del filosofo Dario GIugliano e dello psicanalista Antonio Vitolo. Con De Somniis l’autore scende, come Remo Bodei, nelle Piramidi di tempo ripercorrendo, in versi, i sogni fatti da Cartesio quando, febbricitante, faceva il soldato presso le rive del Danubio. Grasso sottolinea ciò che in pochi lo sanno, il padre del razionalismo incontrò il cogito durante un sogno e un delirio, che nella dinamica ragione-sogno quest’ultimo vince sempre perché è un baro.