Premio Strega 2021, Emanuele Trevi e Edith Bruck favoriti ma la sorpresa è in agguato

Premio Strega 2021, Emanuele Trevi e Edith Bruck favoriti ma la sorpresa è in agguato
di Generoso Picone
Giovedì 8 Luglio 2021, 10:00
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Sessant'anni fa, era la sera del 6 luglio 1961, al Ninfeo di Villa Giulia il vincitore del Premio Strega fu Raffaele La Capria. Con il suo Ferito a morte, pubblicato da Bompiani, prevalse di un sol voto 96 contro 95 sugli appaiati Delitto d'onore di Giovani Arpino e Ballata levantina di Fausta Cialente. Lo straordinario romanzo, che nell'ombra grigia profilata d'azzurro della spigola celebra l'epica della Grande Occasione e la giovinezza napoletana di Massimo De Luca, è stato riproposto da Mondadori con una appassionata prefazione di Sandro Veronesi, il quale si è aggiudicato la scorsa edizione dello Strega con Il colibri e quindi sarà chiamato oggi a passare il testimone a uno dei cinque finalisti del Premio promosso dalla Fondazione Bellonci. Sulla lavagna nera che dominerà il palco del museo nazionale etrusco di Villa Giulia ci saranno i nomi di Emanuele Trevi con Due vite (Neri Pozza), Edith Bruck con Il pane perduto (La Nave di Teseo), Donatella Di Pietrantonio con Borgo Sud (Einaudi), Giulia Caminito con L'acqua del lago non è mai dolce (Bompiani) e Andrea Bajani con Il libro delle case (Feltrinelli), classificatisi in quest'ordine alla selezione del 10 giugno nel Teatro Romano di Benevento. Appuntamento alle 23, in diretta su Raitre, con la conduzione di Geppi Cucciari. 

Giovanni Solimine, presidente della Fondazione Bellonci, parla di una competizione che al settantacinquesimo anno di vita si annuncia «incerta e combattuta»: «In gara abbiamo cinque libri molto diversi tra loro, scritti da autori talentuosi altrettanto diversi, per età, storie personali, temi affrontati. Nei numerosi incontri cui gli autori hanno partecipato i lettori hanno apprezzato le loro opere e siamo certi che ancora una volta il giudizio dei votanti incontrerà i favori del pubblico». Le opere che hanno partecipato all'edizione 2021 riflettono l'immagine distorta e frastagliata di un tempo segnato dalla drammatica emergenza della pandemia: costituiscono un documento composito e una testimonianza intensa di quest'Italia, nella lingua, nei cambiamenti, nei comportamenti, nelle contraddizioni. Se tanto può rappresentare un terreno comune, i giudizi dovranno però essere necessariamente differenziati e a decretare il vincitore sarà la fatidica giuria degli Amici della Domenica. È il cuore nevralgico del Premio, il luogo dove si condensano opzioni di valore e strategie editoriali per delineare una sorta di intricata trama che fa emergere gli equilibri e gli squilibri di potere nel mondo della letteratura nazionale.

Insomma: l'ambito capace di produrre scelte sempre e comunque avvolte nella polemica.

I favoriti sono Trevi e Bruck. Il primo, con Due vite il racconto di un'amicizia struggente con gli scomparsi Rocco Carbone e Pia Pera, presentato allo Strega da Francesco Piccolo ha mostrato nella semifinale di poter contare su un consistente pacchetto di Amici e già a Benevento non ha nascosto le sue ambizioni di vittoria. Nel 2012 gli sfuggì d'un soffio, quando il suo Qualcosa di scritto venne superato da Alessandro Piperno con Inseparabili. Il fuoco amico dei ricordi. La seconda, con Il pane perduto la rievocazione del proprio viaggio dall'inferno del lager nazista all'approdo a Napoli, presentata da Furio Colombo è già vincitrice del Premio Strega giovani, assegnato cioè da ragazze e ragazzi dai 16 ai 18 anni di oltre 60 istituti superiori in Italia e a Berlino, Bruxelles e Parigi, al teatro romano sannita aveva dichiarato senza indugi di meritare il trofeo. Il suo libro è anche nella terna dei finalisti al Viareggio.

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Dietro di loro Donatella Di Pietrantonio con Borgo Sud: la vicenda di due sorelle in una famiglia slabbrata negli affetti, proposta da Nadia Fusini e pubblicata da Einaudi. In assenza della Mondadori, esclusa Teresa Ciabatti candidata con Sembrava bellezza, il pacchetto di voti motivati da Segrate potrebbero convergere su di lei. Completano la cinquina Caminito con L'acqua del lago non è mai stata dolce (presentata da Giuseppe Montesano: un'esistenza vista come sciagura nella ferocia della violenza) e Bajani con Il libro della case (proposto da Concita De Gregorio: il percorso di un uomo scandito dalle abitazioni in cui è stato). Entrambi sono pure finalisti al Premio Campiello e il titolo di Bajani segna il ritorno alla serata clou di Villa Giulia della Feltrinelli, che mancava dal 2005 e dalla vittoria di Maurizio Maggiani autore di Il viaggiatore notturno. Può bastare per far maturare una sorpresa? 

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