Una cinquina annunciata, in fondo. A contendersi la vittoria nell'edizione 2023 del Premio Strega, la settantasettesima, nella serata del 7 luglio al Museo Etrusco di Villa Giulia a Roma saranno i romanzi che nelle previsioni della vigilia, e pure oltre, avevano fatto registrare le maggiori indicazioni dei pronostici. Perché il primo tra i cinque che hanno superato la selezione, ieri nella semifinale al Teatro Romano di Benevento, è quello di Rosella Postorino, Mi limitavo ad amare te (Feltrinelli, presentato da Nicola Lagioia) con 217 voti raccolti tra la giuria composta dagli Amici della domenica e dai comitati di lettura sparsi tra l'Italia e l'Europa. Questo risultato era ampiamente aspettato. Così come il secondo posto, dove i 199 consensi hanno collocato Come d'aria di Ada D'Adamo (Elliot, presentato da Elena Stancanelli), l'opera di struggente tensione della narratrice scomparsa il primo aprile scorso, cioè il giorno dopo il suo ingresso tra i dodici che avevano superato la prima scelta: un segnale importante era stato già dato dalla volontà espressa dai ragazzi tra i 16 e i 18 anni di 91 scuole secondarie superiori in Italia e all'estero che le avevano conferito, martedì a Napoli, il primo Premio Strega Giovani, confermando il già consolidato giudizio della critica.
Al terzo posto c'è Dove non mi hai portata di Maria Grazia Calandrone (Einaudi, presentato da Franco Buffoni) con 183 schede, poi La traversata notturna di Andrea Canobbio (La nave di Teseo, presentato da Elisabetta Rasy) con 175 e Rubare la notte di Romana Petri (Mondadori, presentato da Teresa Ciabatti) con 167. Se proprio un elemento è venuto fuori dal pomeriggio Benevento, può essere costituito proprio da questa quinta posizione. Il racconto della vita di Antoine de Saint-Exupéry, l'autore del Piccolo Principe, è entrato tra i finalisti alla terza ondata di voti, quelli degli Amici della domenica, che hanno promosso un titolo dato tra i favoritissimi e che soltanto così ha superato Cassandra a Mogadiscio di Igiaba Scego (Bompiani, presentato da Jhumpa Lahiri), sesto con 158 preferenze.
A completare la classifica ci sono: La Sibilla. Vita di Joyce Lussu di Silvia Ballestra (Laterza, presentato da Giuseppe Antonelli) con 145 voti, Il continente bianco di Andrea Tarabbia (Bollati Boringhieri, presentato da Daria Bignardi) con 136, Ferrovie del Messico di Gian Marco Griffi (Laurana Editore, presentato da Alessandro Barbero) con 135, Una minima infelicità di Carmen Verde (Neri Pozza, presentato da Leonardo Colombati) con 89, Le perfezioni di Vincenzo Latronico (Bompiani, presentato da Simonetta Sciandivasci) con 67, Tornare dal bosco di Maddalena Vaglio Tanet, (Marsilio, presentato da Lia Levi) con 47. Avrebbe meritato di più Carmen Verde, la narratrice di Santa Maria Capua Vetere in lizza con un romanzo tra i meglio riusciti dalla stagione, ma tant'è.
Insomma, il Premio Strega delle donne e della cifra record di 80 lavori partecipanti, l'edizione del più importante premio letterario italiano che come ha ribadito la presidentessa della commissione, Melania Mazzucco ha messo in evidenza soprattutto le scritture del trauma, i romanzi delle ferite, le pagine delle depressioni e degli strappi familiari, il racconto del dolore e dello sradicamento, una sorta di referto della sofferenza maturata nel periodo della pandemia, ha rispettato le istanze di partenza. La presenza alla serata di Villa Giulia del testo di un'autrice intanto scomparsa rimanda a quanto avvenne nel 1995, quando in cinquina andò Passaggio in ombra di Maria Teresa Di Lascia, scomparsa ad appena 40 anni il 10 settembre 1994: l'opera, pubblicata da Feltrinelli, poi risultò vincitrice e tra un mese un esito del genere potrebbe ripetersi con Ada D'Adamo.
La competizione si restringe e la valutazione nel merito si intreccia alla partita tra gli elettori giocata dalle case editrici. Potrebbe essere il turno della Feltrinelli, che manca nell'albo d'oro dal 2005, dall'affermazione de Il viaggiatore notturno di Maurizio Maggiani. Il lavoro di Rosella Postorino, per altro, ben interpreta la cifra caratterizzante di quest'annata nella storia di Nada e Omar, due bambini che si ritrovano a vivere, in orfanotrofio la guerra dell'ex Jugoslavia. Einaudi e Mondadori dovranno orientare i pacchetti di consensi, magari evitando collisioni di gruppo. La Nave di Teseo si attiverà di rimessa. Ma queste faccende riempiranno i capitoli del romanzo dello Strega che, uguale e diverso, si ripete.
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