«Salerno letteratura 2022»,
la rivoluzione che comincia dai libri

«Salerno letteratura 2022», la rivoluzione che comincia dai libri
di Erminia Pellecchia
Martedì 31 Maggio 2022, 07:53 - Ultimo agg. 1 Giugno, 16:30
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«Sento nell'aria un cambiamento che arriva e ci travolgerà/La rivoluzione ci salverà». Tonico 70 fa da colonna sonora al video di Francesca Matera, girato alle Fornelle, l'ex rione degradato della Salerno longobarda che, grazie alla Fondazione Gatto, è oggi parco della poesia di strada. È lo spot di «Salerno letteratura 2022», in agenda dal 18 al 25 giugno, che per festeggiare il decennale ha scelto, citando provocatoriamente Pasolini, di cui ricorrono i cento anni dalla nascita, il tema «La felicità la rivoluzione».

«Rivoluzione intesa come trasformazione interiore che si fa estensione verso l'altro», motiva Gennaro Carillo, direttore artistico insieme a Paolo Di Paolo della kermesse, «d'altra parte la vita è in eterna metamorfosi e noi, vivendo, dobbiamo rispondere a questa esigenza, decidendo per il nostro cambiamento; è il viatico per la felicità e la letteratura indica il cammino». Una riflessione intorno alla quale ragioneranno gli oltre duecento ospiti di «SaLet», che, dice Di Paolo - giocherà con il numero 10, invitando i partecipanti a condividere le proprie top ten e a raccontare la loro idea di felicità».

Sul tavolo c'è, appunto, il 10 di cuori (è disegnato da Peppe Durante), e «quei cuori», sorride Carillo, «sono soprattutto di donne, di Ines Mainieri, fondatrice con Francesco Durante di un progetto di qualità, che resiste nel tempo ed è in continuo divenire, e delle volontarie di Dune di Sale che lo rendono possibile». E a una donna, con uno sguardo all'attualità, è affidata la prolusione del 18 giugno: «La giornalista Francesca Mannocchi che ha saputo raccontare con rigore e sensibilità la guerra in Ucraina e che per noi ha scritto uno splendido testo inedito dedicato ai conflitti», annuncia Manieri.

Tantissimi gli eventi (quasi tutti gratuiti, biglietti su ticketsms.it) che animeranno i luoghi del centro storico di Salerno, dal duomo all'Arco Catalano alle new entry delle chiese di San Benedetto e dei Morticelli, mentre il sindaco Vincenzo Napoli promette «una Casa della Cultura dove pensare e organizzare iniziative tutto l'anno». Tra gli ospiti tornano gli stranieri - André Aciman, Massimo Cacciari, Ingo Schulze, Vito Mancuso, Giancarlo De Cataldo, Maura Gancitano, Dacia Maraini, Valeria Parrella, Marino Niola, Diego De Silva, Valerio Magrelli, Aldo Cazzullo, David Foenkinos, Alan Friedman, Francesco Rutelli, Elisabetta Moro, Aurelio Picca, Filippo Ceccarelli, Eva Cantarella, Carmen Aguirre, Monica Ojeda, Sergio Rizzo, Daria Bignardi, Ermal Meta, Maylis de Kerangal, Gianni Cuperlo, Giuliana Sgrena, Igiaba Scego, Elena Stancanelli, Manlio Castagna.

Dieci le sezioni: «Pasoliniana», «Ferite della nazione», «Il cantiere della riflessione storica», «Finzioni/Il mondo narrato», «Classica», «Sguardi sul mondo attuale», «Salerno filosofia», «Spazio ragazzi» e «Summer school» (a cura di Daria Limatola) con corsi di sceneggiatura, giornalismo culturale e retorica.

Video

Si consolida la parte spettacolare che apre con il reading su Pasolini di Massimo Popolizio e si chiude con Mariangela Gualtieri. In mezzo, la lezione/concerto su Verdi di Giovanni Bietti, «Amare male» di Guido Catalano e Roberto Mercadini, «Somali disco fever» di Federico Sacchi, e tre produzioni: «Sottsass» di Sara Bertelà, dedicato al grande architetto e scrittore, «Sulla maestria/Sull'amaestria» con cui Elena Bucci ricorderà l'editore e uomo di teatro Franco Forte, un monologo sul racconto dell'economia affidato a Valentina Carnelutti, con contrappunti di Sebastiano Triulzi e Gennaro Carillo.

Tra gli appuntamenti di rito ci sono la presentazione al pubblico degli autori della cinquina del Premio Strega in uno dei primi appuntamenti pubblici al Sud Italia dopo la proclamazione, e il Premio Salerno Libro d'Europa; novità il Premio Letteratura d'impresa e la mostra a palazzo Fruscione sui primi dieci anni del festival. Insomma una grande festa della cultura, sottolineata da flash mob e performance estemporanee, che coinvolgerà anche giovanissime associazioni salernitane come i collettivi Blam e Salerno Analogica e si trascinerà fino a notte inoltrata con il format del Gin Tonic, dopofestival che vedrà ospiti e pubblico chiacchierare informalmente davanti a un drink: simpatico omaggio a Francesco Durante che chiudeva le maratone di «Salet» rilassandosi con un bicchiere.

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