«Sii più forte», il libro di Di Nardo che insegna a cogliere la vittoria nella sconfitta

«Sii più forte», il libro di Di Nardo che insegna a cogliere la vittoria nella sconfitta
Martedì 15 Novembre 2022, 18:51 - Ultimo agg. 17 Novembre, 16:51
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Non dobbiamo mai essere succubi di chi ci circonda, lasciando agli altri la responsabilità della nostra vita e della nostra felicità. Essere in balia degli eventi, in attesa che accada quel qualcosa in grado di cambiare quello che non ci piace non è sinonimo di mentalità vincente. Dobbiamo sempre provare, buttarci, essere forti, perché non esistono cose giuste e cose sbagliate: ciò che ci hanno inculcato a scuola non è ciò che dobbiamo applicare per avere successo, anzi dobbiamo augurarci di sbagliare e vivere un’eventuale sconfitta come un momento formativo importante di cui fare tesoro.

Sono questi i più importanti insegnamenti del libro di Gianni Di Nardo "Sii più forte" (Mind edizioni, 160 pagine, 14,90 euro), già bestseller su Amazon. Classe 1995, si è diplomato al MICAP (Master Internazionale in Coaching ad Alte Prestazioni) l'autore è trainer internazionale di Pnl ed esperto in leadership e comunicazione.

Amante dei viaggi, dello sport e di tutto quello che riguarda il miglioramento e la crescita personale, è fondatore di un’Academy dove insegna a sportivi e a imprenditori come ottenere il massimo in ogni prestazione. Si ritiene un sognatore e un esperto in risultati sia personali sia professionali.

Come si fa a essere vincenti anche quando tutto va male? Basta essere "eterni insoddisfatti e non accontentarsi mai" spiega l'autore nel suo lavoro. È facile camminare a testa alta quando tutto va per il verso giusto, ma non è da tutti saper prendere il meglio delle proprie esperienze quando tutto sembra andare storto. Non occorre arrendersi, non lasciarsi ma andare a paura, insoddisfazione, perdita, rabbia e senso di colpa.

«Il fatto che essere insoddisfatti viene percepito come una cosa negativa proviene da una realtà in cui si pensa che essere insoddisfatti vuol dire non apprezzare quel che si ha, non essere grati, quando poi non è così. Non essere soddisfatto non vuol dire buttare all’aria tutto quello che si possiede, ma al contrario, nella maggior parte dei casi, vuol dire che inconsciamente sappiamo che possiamo ottenere di più di quello che abbiamo ottenuto fino a oggi. Potrebbe voler dire che possiamo essere delle persone migliori rispetto a quelle che siamo oggi. Quindi, perché fermarsi? Perché accontentarsi di quello che si ha e non andare avanti, crescendo, migliorando e imparando?» spiega Di Nardo, invogliando chiunque a non mollare mai. 

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