La storia dei Templari rivive in otto oggetti nel libro di Cardini e Cerrini

La storia dei Templari rivive in otto oggetti nel libro di Cardini e Cerrini
Lunedì 20 Gennaio 2020, 16:36
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Sui cavalieri templari negli ultimi trent’anni si è scritto e si è detto moltissimo. Eppure la loro storia continua a sorprenderci sotto forme diverse e può essere narrata attraverso alcuni inediti e sorprendenti particolari. Lo dimostra il libro “Storia dei Templari in otto oggetti” edito da Utet (365 pag., 20 euro), di Franco Cardini e Simonetta Cerrini, due tra i massimi storici ed esperti del Medioevo in Italia. La narrazione parte da un incredibile aneddoto. Siamo nella Gerusalemme del 1120, nella quale vibrano i rintocchi bronzei della campana del Tempio di Salomone. In questo luogo mistico, crocevia dei fedeli di varie confessioni, hanno da poco preso dimora i chierici guardiani dei caravanserragli e delle vie di pellegrinaggio verso la Città Santa. Da questa nuova casa hanno tratto il nome: templari. Ma di quella campana che tenne a battesimo i milites Christi oggi non resta che una fotografia in bianco e nero, scovata tra le carte d’archivio ora al museo Rockefeller.

La campana – la cui etimologia deriverebbe proprio dal nome della regione Campania, in cui questi oggetti pare siano stati forgiati e diffusi nel mondo, nel periodo in cui visse San Paolino da Nola – non è l’unico oggetto analizzato nel libro che ci parla dei Templari. Nei vari e ricchissimi capitoli successivi si parla di una chiave, di un cucchiaio, di un sigillo, udi na formula magica, un reliquiario e di un portale che si rivelano scrigni prosaici di verità liberate dalla polvere del passato, dalle incrostazioni delle leggende.

Sono oggetti raccontano in modo nuovo e originale la vicenda dei templari, ripercorrendone gli snodi principali e le sottotrame più segrete. Per esempio si viene a conoscenza della reliquia della Vera Croce rubata da un sacerdote che, pentito, decise di lasciarla in custodia ai templari di Brindisi prima di essere gettato tra le onde; oppure si narrano le rocambolesche peripezie di Ruggero di Flor, il templare che si fece corsaro. Nel corso del libro si risolve in parte l’enigma dell’architettura templare, si scoprirà cosa aprivano le chiavi del Tempio e che cosa significa l’immagine dei due cavalieri sul loro misterioso sigillo. Infine, sulla scia delle fantomatiche logge massoniche e rosacrociane, si evocherà la resurrezione postuma del mito templare tra verità e mistero, complotti e chimere.

Un saggio che si legge come un vero e proprio thriller storico e che farà appassionare ancora una volta il lettore a uno dei più sorprendenti enigmi della Storia. 
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