Le vacanze in Costiera
dei Cani sciolti di Manfredi

Le vacanze in Costiera dei Cani sciolti di Manfredi
di Erminia Pellecchia
Domenica 10 Febbraio 2019, 14:00
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La Costiera amalfitana è per lui «una sorta di Eden» e in quello «scampolo di paradiso», Gianfranco Manfredi ha ambientato gran parte del quarto episodio «Segreti inconfessabili» (64 pagine, in edicola da giovedì 14) della miniserie (collana Audace, Sergio Bonelli Editore) «Cani Sciolti» con cui il cantautore, scrittore, sceneggiatore, attore e fumettista ha voluto «raccontare il Sessantotto attraverso la vita quotidiana calata nella storia ma guardata da lontano, con un punto di vista altro, affrontato sulla base di esperienze vissute». Da lui in prima persona, matricola di Filosofia alla Statale di Milano, un ribelle, come i suoi coetanei, trovatisi, da cani sciolti, a vivere la contestazione. Una festa collettiva, il corpo risvegliato e il conoscersi nel corpo, gioia, rabbia, turbamenti, «in sintonia, cosa che formativamente ci costruiva». Manfredi ci trasporta, con questi istanti-istantanee di memoria - quasi eco della ballata, poi libro «Ma chi ha detto che non c'è» - nella stagione del cambiamento. Lui che è della generazione dei baby boomers, i nati dopo il secondo conflitto mondiale, apre una finestra per i millienals. E lo fa, con l'ironia di chi ha frequentato il cabaret di Gaber e Jannacci, senza messaggi ideologici, bensì attraverso le vicende avventurose di sei ragazzi le cui esistenze si intrecciano nella Milano di fine anni 60. Si perderanno e si rincontreranno, trasformati, negli Ottanta, data scelta dall'autore come the and dei ventidue albi, voluti da Michele Masiero, direttore editoriale della Bonelli, che ad una delle colonne portanti della casa editrice ha affidato il compito di rompere, senza infrangerla, la tradizione bonelliana calandola nel reale. E per le matite di questa dramedy straordinaria gli ha affiancato due eccellenti disegnatori, Luca Casalaguida per i primi due atti, e il brasiliano Pedro Mauro per gli altri due, già compagni dell'universo a strisce e nuvole di Masiero, entrambi bravissimi - sottolinea l'autore - nel tratteggiare ambienti e corpi femminili». Sì, perché, altra novità sono le scene di sesso, giacché in quegli anni anche il sesso era una scoperta ed una conquista.
 
Da Milano alla Costiera, passando per la Calabria, on the road, verso la scoperta della libertà e, con spensieratezza, la costruzione di un'identità adulta. Eccola «la meglio gioventù». C'è Lina Mastai, la ricca Margherita Bignami, detta Marghe, Armando Deb De Barzi, Turi Melluso, Milo Colombo, figlio di una ragazza madre «alla Mina, cosa che faceva scandalo», Paolo Sarti, il cui papà è un ex partigiano deluso. Genitori e figli, altro tema indagato sapientemente da Masiero. E, proprio sul doppio binario Marghe e la madre Nora, bella e annoiata che passa di amante in amante, tutti più giovani di lei, che si snoda «Segreti inconfessabili». Fil rouge il rito delle vacanze. Per Nora, lontana dal marito, lo svago sulla Costa Azzurra, i flash rimandano a «Caccia al ladro» di Hitchcock, sullo sfondo un investigatore privato che ricorda Tom Ponzi; per la figlia il Sud Italia. «Non più stessa spiaggia, stesso mare» con le famiglie come cantava Piero Focaccia, ma in esplorazione da soli o con gli amici, stretti in macchine minuscole o in autostop. Mete piccoli borghi, pensioncine «a volte anche malfamate» dove sostare - «e stranamente nel sud ci lasciavano dormire in coppia anche se non eravamo sposati», sorride Manfredi. Estate 1968, il viaggio verso la Sicilia dei nostri eroi (è autobiografico) si ferma a Scilla. Qui conoscono un'olandesina, sono costretti a scappare dalla mafia, continueranno le vacanze a Positano - la raffinata dimora ritratta nelle tavole è Villa San Giacomo set del film «Il Trasformista» di Barbareschi su soggetto di Manfredi, poi tagliata in fase di montaggio. Sono ospiti di un amico di papà Bignami, conosciuto ai tempi della resistenza. Purtroppo, tra una gita in barca a Li Galli e un'escursione a Ravello, si profila una tragedia annunciata.
 
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