Arte contro i razzismi, a Poggiomarino la mega scultura Actarus di Qualano

Arte contro i razzismi, a Poggiomarino la mega scultura Actarus di Qualano
di Erminia Pellecchia
Lunedì 23 Agosto 2021, 19:38 - Ultimo agg. 24 Agosto, 12:51
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«Io sto tranquillo se ci sei tu…». Alzi la mano chi non ricorda queste parole, il testo e la musica della sigla italiana di Goldrake. Poche note per riportare alla mente di tutti uno dei miti della generazione anni Ottanta. Era il 4 aprile del 1978 e, sull’allora Rete 2, sbarcava uno degli eroi che avrebbe cambiato la vita di milioni di persone: Goldrake Ufo Robot. Dalla mente di Go Nagai (papà di Mazinga, Devilman, Gettar Robot, solo per citarne alcuni dei suoi personaggi) arrivava in Italia uno dei Robot che di lì a poco sarebbe entrato nell’immaginario collettivo di grandi e piccini. Oggi dopo quasi 40 anni, Pasquale Qualano e il QuepodLab, sostenuti dall’imprenditore poggiomarinese Vincenzo Bossa, hanno riportato in vita, attraverso un’opera monumentale, il cuore di Ufo Robot, ovvero il suo pilota Actarus. Attraverso una scultura alta tre metri, gli artisti hanno rappresentato l’esule e alieno Duke Fleed nella sua splendida armatura. La statua non è solo un omaggio nostalgico a tutti quelli che hanno da sempre amato e seguito i robot, ma è soprattutto un monito alla pace in questi giorni difficili della pandemia che vedono inasprirsi i conflitti legati alle differenze etniche, religiose e culturali. «Duke Fleed rappresenta da sempre un rifugiato - spiega Qualano - un esiliato dal suo pianeta natale devastato da una lunghissima guerra.

E così, riportando tutto all’attualità, Actarus diventa un personaggio più vicino a noi. «Come lui – avverte Qualano - milioni di rifugiati politici, migranti e sfollati lottano e combattono costantemente per il loro diritto alla vita. Un’opera di fantasia, quella di Go Nagai, che purtroppo non ci sembra così lontana dalla nostra realtà». Con il gigantesco Actarus Qualano, il Quepod Lab e Antonio Sorrentino con il supporto dell’associazione Small Axe vogliono accendere i riflettori sul lato oscuro della nostra società incapace di instaurare un dialogo con chi è diverso e di abbattere i muri dell'odio e della violenza. E vogliono farlo attraverso uno dei più utili e ricettivi mezzi, raccontando storie di migranti attraverso l’arte, il disegno e la magia nostalgica di Ufo Robot. «Il 2 settembre – invita il disegnatore di Torre del Greco che da poco ha ultimato per Ablazer la cover di Space Pirate Captain Harlock - si farà festa, dalle 20.30, al Bar Bossa per accogliere Actarus, ascoltare la sua storia e le altre mille storie di chi è fuggito da una guerra, dalla sua casa per combattere e trovare la propria libertà. Festeggiamo la diversità, accogliamo il nostro eroe». Info: https://www.qualanoart.com/ https://www.facebook.com/quepodlab https://www.facebook.com/barbossa.poggiomarin

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