Gli scatti in bianco e nero raccolti dagli archivi della soprintendenza, dei vigili del fuoco e dall'Archivio Parisio fissano sulla pellicola il dolore e la riscossa, la morte e la rinascita. Istantanee dall'agosto rovente del '43, quando venti bombe misero a ferro e fuoco il Palazzo Reale di Napoli distruggendo facciate, coperture e sale storiche come il teatro e la cappella.
I duecento metri quadri coperti che collegano il cortile d'onore e il cortile delle carrozze, per lungo tempo ridotti a deposito e oggi recuperati alla fruizione collettiva sotto il nome di «androne delle carrozze», diventano così una galleria degli orrori e degli errori della guerra: lo scoppio della nave Caterina Costa e i raid aerei, l'occupazione militare e le ferite inferte dal contingente britannico, che con il Welfare Club manomise gli ambienti a proprio uso e consumo. D'altro canto, però, anche la generosa opera di riparazione dei danni. Un racconto per immagini (ci sono anche documenti dalla U.S. National Archives and Records Administration e dalla Allied Control Commission di Washington) che ha scelto come tema cromatico il giallo e blu della bandiera ucraina ed è solo un assaggio del futuro che verrà.
Il prossimo 16 marzo, infatti, Palazzo Reale aprirà le porte a Caravaggio per una mostra sul genio delle ombre che occuperà sul piano nobile 700 metri quadri finora chiusi al pubblico. L'esposizione sarà allestita in collaborazione con il Museo di Capodimonte, che porterà in dote la «Flagellazione di Cristo», uno dei capolavori del Merisi. Non solo: da maggio, la rinnovata sala dorica ospiterà un museo permanente dedicato al tenorissimo Enrico Caruso, nato 150 anni fa.
Ieri, dunque, la mostra fotografica «Palazzo Reale: danni di guerra e restauri - Una storia per immagini dal 1943 agli anni Cinquanta», curata dall'architetto Stefano Gei e dalla storica dell'arte Antonella Delli Paoli e visitabile gratuitamente dalle 9 alle 20 tutti i giorni (compreso il mercoledì, giorno di chiusura del palazzo), ha inaugurato un nuovo corso che punta ad allargare e diversificare il pubblico anche grazie ad una serie di interventi che cambieranno volto all'edificio. Questa, spiega Mario Epifani, direttore del Palazzo Reale, «è un'anticipazione del Museo della Fabbrica, che sarà allestito qui vicino, al piano terra. Attraverso modellini, dipinti, foto storiche e documenti racconteremo la storia dell'edificio dalla sua costruzione ai giorni nostri».
E non basta: «Entro l'estate aprirà la nuova biglietteria e tra poco partirà la gara per la realizzazione di un bookshop», dice l'architetto Almerinda Padricelli, responsabile dei progetti e dei lavori. Servizi che saranno dati in concessione, come la caffetteria con vista sull'agorà, strutturata su due livelli. «Stiamo pensando anche ad un'area per incontri pubblici e presentazioni», anticipa Padricelli. Altri lavori interesseranno la cappella, il salone d'Ercole, la sala del trono e la sala diplomatica. Intanto, sempre ieri mattina, la Biblioteca Nazionale, che occupa l'ala orientale del Palazzo, ha inaugurato un sistema di accessi controllati con badge e metal detector. Un altro passo verso la modernizzazione del monumento che domina il Plebiscito.
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