Gianni Fiorito, il cinema di Antonio Capuano nelle foto in mostra all'Accademia di Belle arti

L'inaugurazione si terrà al Teatro Niccolini con interventi degli stessi Fiorito e Capuano

Gianni Fiorito, il cinema di Antonio Capuano nelle foto in mostra all'Accademia di Belle arti
Gianni Fiorito, il cinema di Antonio Capuano nelle foto in mostra all'Accademia di Belle arti
di Alessandra Pacelli
Giovedì 25 Maggio 2023, 10:00
3 Minuti di Lettura

Guardate le foto qui in alto. La prima, il tuffo, ha la limpidezza dell'estate, la luce della felicità del ragazzo nella sua prodezza, la bellezza del pinnacolo di roccia riquadrato nell'azzurro compatto: è un'immagine-storia, che basta a se stessa e racchiude in sé una narrazione completa. La secondo foto, backstage della prima, svela un intero mondo aperto invece a diversi punti di vista: c'è il comparto tecnico che lavora addirittura coi piedi a mollo nell'acqua, c'è il regista che indica e dirige l'azione, ci sono più attori in costume da bagno, e c'è il mare (che prima non vedevi ma immaginavi) bello e impetuoso che fa da sottofondo alla narrazione. In mezzo alle due fotografie c'è tutta la potenza del cinema e c'è h, che il cinema lo racconta così: la scena finale e tutto il lavoro delle persone che quella scena hanno costruito, mettendo a fuoco momenti cruciali, gesti che poi nella pellicola non vedremo, momenti topici congelati nell'attimo fatale dello scatto. Quello giusto. Che è sempre uno solo. Perfetto.

«Vedere e ascoltare. Appunti fotografici su L'amore buio» è la mostra del fotografo Gianni Fiorito che apre oggi alle 17 all'Accademia di Belle Arti, a coronamento della rassegna «Antonio Capuano, una retrospettiva» dedicata ai film del regista napoletano, realizzata dal Comune di Napoli in collaborazione con la Scuola di cinema, fotografia e audiovisivo dell'Accademia.

L'inaugurazione si terrà al Teatro Niccolini con interventi degli stessi Fiorito e Capuano insieme a Flaviano Barbarisi, Luigi Barletta, Antonella Di Martino, Anna Masecchia, con una lettura di Peppe Lanzetta e i saluti di Rosita Marchese e Renato Lori, presidente e direttore dell'Accademia. 

Lungo il corridoio del primo piano si snoda l'allestimento della mostra: ventidue fotografie stampate in grande e medio formato, che vanno a costruire uno speciale storytelling del set di «L'amore buio», unico film di Capuano a cui ha collaborato Fiorito, che in quasi venticinque anni ha lavorato in moltissime produzioni cinematografiche con registi come Paolo Sorrentino, Ferzan Ozpetek, John Turturro, e poi Di Costanzo, De Angelis, Miniero, Corsicato, Salemme, Siani, Cotroneo, ma anche mostri sacri come Terence Malick. 

Il fotografo si fa testimone dell'energia di Capuano, della sua «sete» di girare: «Sulla scena Antonio è un fiume in piena di gesti, detta movimenti, posiziona luci, sposta macchina da presa, attori e comparse, ma anche di parole, soprattutto parole. Incitamenti agli attori, suggerimenti a tecnici e operatori, con dolcezza a volte, altre con urla di sprone». E tutto si percepisce lì nelle immagini, dove al regista si affiancano Valeria Golino o Fabrizio Gifuni, mentre le atmosfere cambiano: il carcere di Nisida, una serate di pioggia battente, una mattina al mare. Con le acrobazie dei tuffi, memoria della «bella giornata» di La Capria. 

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