Klimt rubato, il “Ritratto di Signora” ritorna in Galleria dopo 24 anni: «Esposto in una teca speciale»

Il Ritratto di Signora di Gustav Klimt
Il Ritratto di Signora di Gustav Klimt
di Laura Larcan
Sabato 28 Novembre 2020, 12:26 - Ultimo agg. 15:44
4 Minuti di Lettura

Una cerimonia intima, a porte chiuse, senza tanti riflettori, ma almeno il "Ritratto di Signora" di Gustav Klimt è ritornato a casa, nella sua sala della Galleria Oddi Ricci di Piacenza (chiusa al pubblico per le misure anti-Covid) dopo un'assenza di quasi 24 anni dovuta al misterioso e controverso furto. Una storia degna di un film, quella del capolavoro del grande maestro viennese. Trafugato nel febbraio del 1997 e ritrovato nel dicembre di un anno fa in un vano esterno dello stesso museo, dove era stato collocato probabilmente qualche giorno prima. Così lontano, così vicino, per citare l'omonimo film di Wim Wenders e il brano degli U2. E' tornato nella pinacoteca piacentina, in una speciale teca blindata, allestita nella sala centrale della Ricci Oddi. Il presidente Massimo Ferrari e i membri del Cda della galleria hanno presentato il nuovo allestimento con una trasmissione in streaming. Soddisfazione da parte del ministro dei Beni culturali Dario Franceschini:«Il Ritratto di signora di Gustav Klimt ritorna oggi alla Galleria Oddi Ricci di Piacenza»

Klimt, il quadro ritrovato a Piacenza è autentico: rubato nel '97 saltò fuori durante le pulizie

Ritrovato quadro Klimt, "Il ritratto di signora" rubato nel '97 potrebbe non essersi allontanato da Piacenza

La vicenda ha fatto molto scalpore. Anche perché resta il mistero sulla dinamica furto e soprattutto sull'identità dei colpevoli. Gli inquirenti ancora non hanno fatto chiarezza su chi, come e perchè il quadro è stato rubato.  Di fatto l'opera non si è mai molto allontanata dal museo. Un'ipotesi è che sia stata rimessa nel vano nascosto poco tempo prima che la ritrovassero gli operai durante la manutenzione dell'edera. Una vicenda intricata e mai completamente chiarita, tuttora oggetto di un'indagine della Procura della Repubblica.

Due pregiudicati piacentini si sono autoaccusati del furto, ma solo attraverso interviste giornalistiche, avvalendosi poi della facoltà di non rispondere davanti ai magistrati.

Lo scorso 10 dicembre del 2019, infatti, sotto le foglie fitte e robuste che circondavano su tre lati il museo piacentino, i giardinieri trovavano il quadro capolavoro nascosto in una nicchia chiusa da uno sportello di lamiera. Stava lì, occultato dentro un sacco nero che rischiava pure di essere gettato insieme ad altri rifiuti. Un ritrovamento rocambolesco per un cold case da letteratura, di cui s’è parlato per anni. In quelle ore, Per il quadro, l'opera veniva posta sotto sequestro dopo l’intervento della Questura di Piacenza, mentre la Galleria metteva in campo una prima expertise che confermava che si tratta proprio di quel dipinto. Lo stesso direttore Massimo Ferrari commentava, seppur con cautela (di falsi, d’altronde, ne girano molti) che «i timbri e la ceralacca sono originali». Nella parte posteriore venivanoriconosciuti anche i timbri delle esposizioni in cui l’opera era stata esposta in passato. La conferma sull'autenticità arrivava nel gennaio del 2020. 

Tanti i misteri legati alla tela, a partire dal doppio ritratto (Klimt dipinse la Signora sopra una sua precedente opera, il Ritratto di Ragazza con cappello, che venne ritoccato a distanza di alcuni anni dopo che già era stato esposto e pubblicato su libri d' arte). E il furto del 1997, passato tra le indagini e una possibile trattativa con il pagamento di una ricompensa. 

«Quest’opera – ha dichiarato il Ministro Dario Franceschini - viene finalmente restituita alla sua comunità e all’Italia intera dopo ventitré anni. Ciò avviene purtroppo in un momento in cui le misure adottate per il contenimento della pandemia non permettono l’apertura dei luoghi della cultura – ha sottolineato Franceschini - ma ciò è tanto più simbolico in quanto il dipinto, a lungo sottratto dallo sguardo del pubblico, ritrova il suo contesto in un museo che dimostra così di essere più vivo che mai, nonostante la chiusura. In tutta Italia – ha scritto ancora il Ministro - sono tante le attività nei musei, interessati da lavori di ristrutturazione, restauri, arricchimento delle collezioni e ripensamento degli allestimenti in vista della prossima riapertura. Quando le cittadine e i cittadini di Piacenza potranno tornare a visitare la Galleria, la ritroveranno arricchita dalla ricomparsa di un’opera straordinaria: il segno di una rinascita che avrà qui, come in molti altri musei, anche un aspetto fisico e concreto, la piena riappropriazione di un capolavoro».

© RIPRODUZIONE RISERVATA