La Doppia Erma Erodoto/Tucidide del Mann alla Corte di Giustizia dell'Unione Europea

La Doppia Erma Erodoto/Tucidide del Mann alla Corte di Giustizia dell'Unione Europea
di Emanuela Sorrentino
Mercoledì 29 Gennaio 2020, 19:07
4 Minuti di Lettura
Dal Museo Archeologico di Napoli al Palais della Corte di Giustizia dell'Unione Europea in Lussemburgo. Questo è il viaggio della Doppia Erma di Erodoto/Tucidide appartenente alle collezioni del Mann che da oggi - mercoledì 29 gennaio - e per 18 mesi sarà esposta nella prestigiosa istituzione lussemburghese come terza “ambasciatrice” del Mann. Grazie al progetto “Obvia-out of boudaries viral art dissemination”, realizzato in rete con l'Università degli Studi di Napoli Federico II, la Doppia Erma di Erodoto/Tucidide è infatti il nuovo prestito che unisce il Mann e la Corte di Giustizia dell'UE: la scultura è stata preceduta dall'Erma di Socrate (nel 2017, prima opera italiana in assoluto “ospitata” nel Palazzo lussemburghese) e dallo Pseudo Seneca.

«Per la terza volta il Museo Archeologico Nazionale di Napoli è orgoglioso di prestare alla Corte di Giustizia un  capolavoro archeologico estremamente significativo,- ricorda il direttore del MANN, Paolo Giulierini -. Si tratta infatti di un'erma di età imperiale romana con due titani della storiografia a confronto: Erodoto e Tucidide. Entrambi non scrivono in un comodo studiolo. Erodoto è un profugo cacciato dalla patria per motivi politici, e si arricchisce con viaggi e permanenze che lo vedono collegare, idealmente, almeno l'Anatolia, Babilonia, l'Egitto, Atene e la Magna Grecia. Tucidide ad un certo punto pare che sia stato esiliato da Atene in Macedonia per aver fallito un incarico militare contro gli Spartani ed abbia appoggiato, dopo il primitivo sogno di Pericle, il regime oligarchico ateniese controllato da Sparta. E tuttavia, pur nella imperfezione e difficoltà delle vite dei due personaggi, nell'opera si coglie la potenza delle idee, che acquisiscono un valore eterno e la volontà di conservare la memoria, patrimonio fondante dell'identità dei popoli. Non c'è giustizia senza storia, e non ci può essere giustizia senza memoria. Questo è il messaggio che il MANN e Napoli portano alla Corte in questa nuova occasione. Grazie al Presidente di averci dato nuovamente voce».

«È un onore per la Corte di Giustizia dell’Unione europea continuare la proficua collaborazione con il Museo Archeologico Nazionale di Napoli ed accogliere presso la propria sede la Doppia Erma di Erodoto/Tucidide – dichiara la prof.ssa Lucia Serena Rossi, giudice italiano presso la Corte di Giustizia dell’Unione europea – Questa nuova opera, preceduta dall'Erma di Socrate e dallo Pseudo Seneca, si distinguerà tra i capolavori, provenienti da tutto il mondo, esposti presso il Palais della Corte di Giustizia e testimonierà la ricchezza dei nostri Musei nonché la grande sensibilità per la divulgazione del nostro patrimonio culturale in una delle più autorevoli sedi istituzionali europee. La Corte di Giustizia, pertanto, non può che essere lieta ed orgogliosa di ricevere questa nuova e prestigiosa testimonianza della cultura italiana». 

Una scelta densa di significato, dunque, per la nuova esposizione temporanea di un capolavoro del Museo Archeologico alla Corte di Giustizia dell'UE: replica di modelli statuari bronzei risalenti al IV sec. a.C. , di cui è attestato un esiguo numero di copie di età romana, l'opera doveva far parte di un'antica galleria di erme bicipiti in un'edificio pubblico nell'area degli Horti Maecenatis all'Esquilino.

Le teste dei due storici sono legate, eppure guardano in diverse direzioni, confermando i concetti di continuità e differenza, tipici della Doppia Erma: da una parte vi è Erodoto, definito da Cicerone il padre della storiografia, fondatore di un metodo rigoroso di analisi dei fatti, grazie a cui sono esaminate non soltanto le ragioni degli avvenimenti, ma anche le connessioni multidisciplinari del discorso; dall'altra Tucidide, lo storico della ragione, lucidissimo narratore ed implacabile testimone della Guerra del Peloponneso, raccontata con rigore ed attenzione alla matrice economica del conflitto. 

OBVIA, OUT OF BOUNDARIES VIRAL ART DISSEMINATION è un progetto universitario adottato del MANN che nasce da un Protocollo d’intesa– dichiara la dott.ssa Daniela Savy, ricercatrice di Diritto dell'Unione europea e docente di Diritto europeo dei beni culturali – tra l'Università Federico II ed il Museo Archeologico, per la promozione dell'immagine del Museo sul piano nazionale ed internazionale ai fini dell’audience development inteso quale aumento della partecipazione dei pubblici. Arte senza confini, quindi, per coinvolgere  anche altre Istituzioni pubbliche di rilievo internazionale nell'attività di disseminazione della conoscenza delle opere custodite nel Museo”.
Il prestito della Doppia Erma alla Corte di Giustizia dell'UE in Lussemburgo inaugura una nuova stagione di prestigiose relazioni internazionali, nell'ottica della valorizzazione del patrimonio museale.
© RIPRODUZIONE RISERVATA