Maurizio Cattelan (Padova, 1960) è uno degli artisti italiani più controversi, più controcorrente. Ma è anche uno dei più conosciuti e apprezzati all’estero. A Milano si apre oggi una mostra a lui dedicata, con solo tre opere, ma molto significativa. “Breath Ghosts Blind”, il titolo dell’esposizione allestita in un unico imponente spazio, che riporta semplicimente le didascalie delle opere esposte.
Cattelan appare molto più pensoso, ombroso e forse addirittura mistico rispetto al passato, nella mostra a cura di Roberta Tenconi e Vicente Todolí.
«L'arte - dice Cattelan - affronta gli stessi temi dall’inizio della storia dell’uomo: creazione, vita, morte. I temi si intrecciano con l’ambizione di ogni artista di divenire immortale attraverso il proprio lavoro. Ogni artista deve confrontarsi con entrambi i lati della medaglia: un senso di onnipotenza e di fallimento. È un saliscendi di altitudini inebrianti e discese impervie. Per quanto possa essere doloroso, la seconda parte è anche la più importante. Come tutte quelle che l’hanno preceduta, questa mostra è un concentrato di tutti questi elementi».
Dalla banana incollata al muro con lo scotch (subito raccolta e mangiata da un altro artista via social, David Datuna), al water d'oro massiccio esposto (e poi rubato) a New York, fino alla statua raffigurante un enorme dito medio davanti al palazzo della Borsa a Milano, Cattelan sa come stupire e come attrarre l'attenzione quasi malgrado la nostra volontà. Ma questa volta, in questo momento storico così travagliato, l’artista sembra volerci far riflettere sul mistero dell’esistenza.