Pompei riapre il theatrum mundi: 500 spettatori a distanza nel teatro grande

Pompei riapre il theatrum mundi: 500 spettatori a distanza nel teatro grande
di Luciano Giannini
Sabato 27 Marzo 2021, 10:30
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«Faremo da apripista per la riapertura dei teatri in autunno. Questa rassegna di cinque spettacoli è una sfida». La volontà della speranza regna sulla quarta edizione di «Pompeii theatrum mundi», il festival estivo del «Teatro di Napoli - Teatro nazionale» (24 giugno-25 luglio), organizzato assieme al parco archeologico degli scavi, in collaborazione con il «Campania teatro festival». I nomi scelti per affermare i diritti del teatro contro i virus, del Covid e della paura, sono eccellenti: il regista fiammingo Ian Fabre e il portoghese Tiago Rodrigues; una icona di Francia come Isabelle Huppert; gli italiani Federico Tiezzi, Marco Baliani, Emma Dante, Ruggero Cappuccio, Sonia Bergamasco, Franco Marcoaldi, Mimmo Paladino. Con il contingentamento, la capienza si presume sarà di circa 500 posti al teatro grande.

L'incontro stampa via zoom è affollato: tra rappresentanti delle istituzioni e artisti ospiti aleggia la consapevolezza che Pompei farà da viatico per una nuova vita del teatro «in un tempo - precisa Marcoaldi - che è del non più e del non ancora».

Per tentare l'impresa, però, occorrono soldi. E qui si dà merito alla Regione Campania che, a dispetto del momento, ha confermato programmi e investimenti a beneficio della cultura. «Quest'anno», spiega Roberto Andò, direttore dello Stabile napoletano, «tentiamo l'esperimento di ospitare testi non legati alla classicità antica, credendo nel valore prezioso degli autori viventi. I cinque titoli hanno un fil rouge, quello che unisce l'idea di catastrofe con quella di resurrezione, mai tanto attuale». 

A inaugurare la rassegna (24-26 giugno) sarà «Resurrexit Cassandra», di Ruggero Cappuccio, autore, attore e regista, oltre che direttore del «Campania teatro festival»: «La profetessa conosce da millenni la capacità dell'uomo di produrre il male. E torna oggi per ammonirlo che sta distruggendo se stesso e il pianeta. Fabre ha immaginato il mio testo in lingue e città diverse d'Europa. E ne ha voluto la traduzione in inglese, francese, tedesco e spagnolo». Nel nuovo allestimento italiano la protagonista sarà Sonia Bergamasco. Dal primo al 3 luglio Federico Tiezzi renderà omaggio a Dante con il suo «Purgatorio - La notte lava la mente», su testo di Mario Luzi e Sandro Lombardi nel ruolo del poeta: «Dopo 30 anni, riprendo il progetto di trasporre a teatro la Commedia. E ho scelto di cominciare con la seconda cantica perché è quella dell'amicizia, dell'arte e della speranza». Il Purgatorio è immaginato da Tiezzi come «una sorta di Montagna incantata di Mann, un sanatorio, da cui, però, si può scorgere la luce del Paradiso terrestre».

Emma Dante sprofonda nelle viscere del Sud ed evoca il rito di aprire le porte delle case ai morti, ma anche Lo cunto de li cunti di Basile in «Pupo di zucchero» (8-10 luglio) in replica, poi, al Festival di Avignone. Dal 15 al 17 toccherà a «Quinta stagione», monologo drammatico di Franco Marcoaldi, tra i maggiori poeti italiani viventi, affidato alla scenografia d'arte di Paladino e alla voce di Baliani: «La quinta è una stagione nuova, sconosciuta, che parla di noi. Il poemetto, in cui Marcoaldi dice di prendere alla gola il nostro tempo, ci interroga con domande che pertengono alla nostra inquietudine; rimescola le carte di ciò che abbiamo vissuto finora; ed è la scommessa su un futuro che non è nostalgia, ma rischio». 

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«Pompeii theatrum mundi» chiuderà con la Isabelle Huppert, protagonista di «La cerisaie - Il guardino dei ciliegi», che ha aperto il settantacinquesimo «Festival di Avignone». Colpa dei tempi, Rodrigues ha modificato la sua visione dell'opera di Cechov, «non un dramma sugli addii e la fine, ma sull'inesorabile forza del cambiamento. Metterla in scena oggi significa riflettere su un tempo di profonda e invisibile mutazione sociale, popolato da personaggi incapaci di comprendere che ciò che essi chiamano straordinario rappresenta la nuova normalità». E in questa «normalità» la solidarietà di Andò va «ai lavoratori in difficoltà, non soltanto del teatro; ai meno garantiti e protetti, che l'altro giorno hanno manifestato davanti al Mercadante proprio perché noi abbiamo fatto la nostra parte, confermando la stagione, pur se in forme anomale. Ecco perché abbiamo consentito che abbiano un presidio nel teatro, da cui potranno manifestare le loro istanze al mondo». 

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