Regina Schrecker: «Pazza per Napoli come Warhol»

Da modella è diventata fashion designer: incontro in Accademia

Regina Schrecker
Regina Schrecker
di Stefano Prestisimone
Giovedì 18 Maggio 2023, 08:31
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È stata una musa di Andy Warhol («era colpito dal mio modo di stare in passerella: un apparire senza "darsi" al pubblico», spiega lei), ha frequentato la Factory newyorkese da metà anni '70 fino ai primi anni '80, ed ha avuto il privilegio di essere ritratta dal re della pop art in due ritratti iconici.

Regina Schrecker ha 75 anni, ma il suo fascino resiste al tempo. Da modella è diventata fashion designer ma è sempre un animale da palcoscenico come hanno potuto constatare gli studenti dell'Accademia delle Belle Arti quando, arrivata in un'aula magna gremita, ha sventolato una sciarpa del Napoli tra l'ovazione dei presenti.

L'incontro con gli studenti è stato organizzato da Erminia Mitrano, docente di Grafica, e Pasquale Lettieri docente di Storia dell'Arte, e rientra nel progetto «Pop tracks» che si concluderà il 9 giugno alla Casina Vanvitelliana con una sfilata delle creazioni della Schrecker e una mostra di Warhol.

 

Prima top model e poi stilista, ha iniziato negli anni 60, anche partecipando ad alcuni «Caroselli» per la Rai, accanto a Dorelli, Jannacci, Chiari: «Nel primo spingevo un carrello in un supermercato e dicevo una sola battuta, "Dice a me?", in risposta ad una voce fuori campo. Ma mi ha portato tanta fortuna», sottolinea Regina, che è stata eletta Lady Universo ma preferisce ricordare le sue collaborazioni, i suoi incontri: Come quello con Arnaldo Pomodoro, che realizzò la bottiglietta triangolare di uno dei miei profumi. O i costumi creati per importanti teatri d'opera nel mondo».
Poi c'è Warhol: «Un amico mi aveva accompagnata alla Factory. Andy era timido, introverso, ma ci siamo piaciuti subito. Ammiravo la sua capacità di inserire la grafica nell'arte, creando un nuovo genere, tutto suo, che poi ha conquistato il mondo. La Factory era un crocevia. Erano tutti lì, musicisti, artisti, poeti, scrittori, da Keith Haring a Basquiat, dai Velvet Underground a Dylan, da Jane Fonda a Yoko Ono».

La Schrecker, genitori tedeschi ma cittadina del mondo («ho studiato in Svizzera e Inghilterra, ho vissuto In Usa e in Italia») fa anche iniziative benefiche. Per il Covid creò un foulard dedicato agli «eroi della pandemia», ovvero medici e infermieri. E negli ultimi anni si sta battendo per la salvezza del pianeta attraverso una moda ecosostenibile: «A questa bellissima gioventù che è qui dico: dovete avere passione e credere in ciò che fate. Dovete emozionarvi. Solo così i vostri sogni potranno esaudirsi», sostiene.

E Napoli e il Napoli da scudetto? «Amo questa città perché mette assieme l'alto e il basso, il colto e il popolare. E si torna a Warhol. Lui era fissato con Napoli, basti pensare alla serie "Vesuvius" o alla gigantografia della prima pagina de "Il Mattino" post-terremoto», conclude.
 

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