Le stelle decapitate dalla forma irregolare, chiodi stretti e lunghi, sagome nere che vagano senza meta illuminano la reggia di Palazzo Pitti. La mostra dell'artista fiorentino Franco Ionda si chiama «Smarriti», organizzata dalle Gallerie degli Uffizi ed accolta nell'Andito degli Angiolini di Palazzo Pitti da oggi al 12 dicembre. Il titolo, particolarmente calzante nell'attuale momento storico, segue in realtà una riflessione cruciale nella poetica dell'artista e si combina con gli altri argomenti della sua produzione, tutti ampiamente rappresentati dalle 36 opere esposte. Le sue stelle decapitate, i chiodi, gli sbandati si contaminano infatti con altri temi cardine della sua riflessione: il dramma dei migranti, dei prigionieri, dei reduci di guerra, delle madri nei territori di confino.
L'ispirazione di Ionda sono i versi finali del poema di Vladimir Majakovskij La nuvola in calzoni (1914-15) «Guardate! Hanno di nuovo decapitato le stelle / e insanguinato il cielo come un mattatoio»: una potente metafora sulla quale l'artista costruisce un ventaglio di invenzioni originali che trovano la loro più compiuta espressione simbolica nelle stelle decapitate.
Il direttore delle Gallerie degli Uffizi, Eike Schmidt, ha dichiarato: «A Palazzo Pitti arriva l'universo di immagini di Franco Ionda, artista che reagisce alla perdita di riferimenti di oggi tramite un fitto repertorio di forme, di rimandi letterari, di invenzioni, che servono a scuotere gli animi, senza dimenticare la centralità dell'uomo e la sacralità della vita. Le opere di Ionda ci ricordano infatti come l'umanità intera abbia ormai abbandonato la stanzialità, e si trovi nel mezzo di un cammino quasi dantesco, senza diritta via, tra le stelle e i chiodi, e - con l'ultimo verso della Divina Commedia - mossa da nient'altro che l'amore».
FRANCO IONDA, CENNI BIOGRAFICI
Franco Ionda è nato nel 1946 a Firenze, dove tra gli anni Settanta e gli anni Ottanta del Novecento frequenta l'Accademia di Belle Arti. Dopo un breve periodo figurativo, approda a un linguaggio astratto, lirico-espressionista, che successivamente si concentra su strutture geometriche in metallo e superfici lavorate con diverse tecniche e materiali. Dagli anni Ottanta in poi Ionda espone le sue opere in numerose mostre in Italia e all'estero (Stati Uniti, Germania, Austria, Svizzera, Belgio, Finlandia, Russia, Argentina, India, Corea del Sud e Francia). In occasione dell'VIII Mostra Internazionale di Architettura del 2002, viene presentato un concept abitativo dedicato all'artista (Buonasera Signor Ionda). Al 2015 risale la donazione del suo autoritratto alle Gallerie degli Uffizi.