Da Evaluna viaggio nella maternità simbolica e reale con il volume curato da Caputo e i dipinti di Perrotta

Da Evaluna viaggio nella maternità simbolica e reale con il volume curato da Caputo e i dipinti di Perrotta
di Donatella Trotta
Martedì 29 Settembre 2020, 17:00
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Un incontro generativo e “narrat/tivo”, dedicato «a tutte le donne che abbiamo ascoltato e che con i loro racconti ci hanno nutrito». Un appuntamento dialogico in presenza, anche se nel rispetto del distanziamento fisico imposto dalle restrizioni ai tempi del Covid, che potrà tuttavia essere seguito anche in diretta Facebook, sulla pagina dell’operosa libreria delle donne e caffé letterario Evaluna, a Napoli.

Ha il sapore di un confronto circolare di autocoscienza femminile la presentazione del libro Le nutrici di sé - Un viaggio nella complessità generativa di Marina Boniello, Cinzia Caputo, Antonella Palmisano (a cura di Cinzia Caputo, IOD edizioni 2019), in programma giovedì primo ottobre alle 18.30 nella sede di Evaluna, in piazza Bellini 72. Perché a confrontarsi su un tema cruciale, ossia quella maternità che per Silvia Vegetti Finzi è «il non pensato della nostra epoca» - soprattutto in un Paese come l’Italia, segnato da una crescente denatalità - è un gruppo di donne pensanti con il cuore, il corpo e l’anima: che nel loro volume hanno non a caso raccolto storie ed esperienze di figure femminili di diverse generazioni che hanno affrontato e vissuto intensamente, e radicalmente, non solo il desiderio ma anche il dolore della maternità.

Il libro le racconta, queste storie, in una forma narrativo-evocativa. Attingendo dal polisemico serbatoio del mito e della metafora - di cui Cinzia Caputo, psicologa-analista di scuola junghiana, docente della scuola di formazione CIPA (centro italiano psicologia analitica per l'Italia Meridionale), è specialista - e dando così vita, e corpo, a un dialogo a più voci lungo un asse teorico che abbraccia e intreccia tre diversi approcci: filosofico, psicoanalitico e psicobiologico. «Attraversare il desiderio di maternità è stato un viaggio – scrivono le autrici – di cui conoscevamo solo la partenza. Spinte dalla domanda che siamo state costrette a porci, da una terra conosciuta, ci siamo ritrovate in una terra nuova che abbiamo potuto esplorare». Da più punti di vista: supplemento di conoscenza, nella ricchezza della diversità che offre spunti e riflessioni da angolazioni differenti, aprendo a nuove rappresentazioni per sperimentare modi nuovi di correlare cose, persone ed esperienze ancora non prevedibili.

A discuterne con le autrici, giovedì, ci saranno la scrittrice Floriana Coppola e Matilde Cesaro, narrative coach. Per l’occasione, durante la presentazione saranno anche esposti i dipinti della pittrice Marisa Perrotta.
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