Dall'iconografia al prezioso Codice miniato dei Girolamini di Napoli: viaggio nella Divina Commedia

Dall'iconografia al prezioso Codice miniato dei Girolamini di Napoli: viaggio nella Divina Commedia
di Donatella Trotta
Venerdì 26 Marzo 2021, 08:15 - Ultimo agg. 28 Marzo, 14:23
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Il culto della memoria e della lingua come identità, come patria (materna) e come civiltà passa — anche — per la cura di iniziative che riescono a coniugare rigore critico e bellezza, godimento intellettuale ed est/etico. Se poi questo approccio viene applicato a un gigante della letteratura considerato il padre della lingua italiana, con una operazione editoriale che prende spunto da un importante anniversario per andare oltre le celebrazioni — con opere da collezione che rilanciano una precisa vocazione all’approfondimento, alla capacità di sintesi e alla divulgazione alta in una logica di servizio a esigenze educative, culturali e sociali — si può comprendere perché Treccani, per il settecentesimo anniversario della morte di Dante Alighieri (1321-2021), abbia voluto dedicare, in concomitanza con l’istituzione, il 25 marzo, del Dantedì, alcune ricercate pubblicazioni dedicate agli appassionati del genio fiorentino.

La prima opera parte da Napoli, e si intitola non a caso Il Dante svelato dei Girolamini: si tratta della riproduzione, preziosa e fedele, del codice Filippino conservato nella Biblioteca Oratoriana dei Girolamini di Napoli, in via Duomo. Risalente al sesto decennio del XIV secolo, il codice miniato — che contiene la Commedia dantesca — è un vero e proprio oggetto d’arte, appetibile dai collezionisti di riproduzioni di codici miniati ma anche dagli studiosi e cultori della materia, perché accompagnato da un commentario di 148 pagine curato da uno specialista, Andrea Mazzucchi — Direttore del Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università degli Studi di Napoli Federico II — che ne illustra la storia e le caratteristiche. L’opera, pubblicata da Treccani in edizione limitata a 999 esemplari (più 13 esemplari fuori numerazione), legati con copertina stampata a caldo, con impressioni in oro a caldo sul piatto e sul dorso e stampa dell’interno in quadricromia su carta pergamenata Stucco da 190 grammi delle Cartiere Fedrigoni, racchiusi in un elegante cofanetto, offre una sequela di affascinanti miniature che traduce per immagini il percorso narrativo di Dante e della sua guida Virgilio dall’Inferno fino al Paradiso.

Un’altra pubblicazione di fine pregio artistico targata Treccani, in omaggio all’incommensurabile grandezza della celeberrima opera dantesca, non a caso definita Divina, è La Commedia di Dante nello specchio delle immagini: una sorta di “viaggio” iconografico che presenta ventidue saggi e 488 tavole dedicate al capolavoro dell’Alighieri, in un continuo rimando tra testi e figure delle tre Cantiche: ovvero lingua, poesia e immagini allo specchio. Il volume, editato in 1499 esemplari di pregio ricchi, in 760 pagine complessive, di contenuti critici e scientifici originali, offre infatti un’analisi iconografica e iconologica di come l’opera dantesca sia stata illustrata nel tempo, e di come l’interpretazione grafica e simbolica ne abbiano influenzato e guidato la percezione da parte del pubblico nelle diverse epoche, sia in Italia sia all’estero. Garante del rigore dell’opera la direttrice scientifica Lina Bolzoni, Normalista, accademica, critica e storica della letteratura di fama internazionale responsabile di una pubblicazione doppiamente preziosa, anche nella veste grafica: con titolo e incisioni in oro a caldo sul piatto e sul dorso della copertina del volume, stampato su carta Symbol Tatami delle cartiere Fedrigoni, rilegato in pelle naturale di vacchetta conciata in fossa e racchiuso in un cofanetto nella stessa pelle del libro.

Due opere da collezione, accompagnati da una terza iniziativa editoriale, i tre Quaderni Dante700, ideati — all’interno della collezione Definizione, nata nel 2020 con l’intento di riscoprire l’importanza della lingua italiana attraverso oggetti di uso comune come quaderni, taccuini, bloc-notes, matite e poster — per offrire a grafomani e cultori dell’autore del De Vulgari Eloquentia ricercati strumenti per i propri appunti quotidiani, nel segno delle tre Cantiche della Divina Commedia, con tanto di incipit, nella prima pagina, dei primi 12 versi di ciascuna Cantica: rosso su base nera il Quaderno dell’Inferno, bianco su base celeste quello del Purgatorio, oro su base bianca il taccuino del Paradiso.

In copertina, su un cartoncino definito “ipnotico” declinato nei tre colori, sono stampati in lamina a caldo i nomi dei tre regni ultraterreni incontrati da Dante nel suo viaggio nell’Aldilà, con la definizione dantesca di ognuno di essi tratta – ovviamente! - dal Vocabolario Treccani.

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