Don Pino Venerito: «Sos Centri Diurni Polifunzionali per minori a rischio, il Comune ritarda l'avvio delle attività»

Don Pino Venerito: «Sos Centri Diurni Polifunzionali per minori a rischio, il Comune ritarda l'avvio delle attività»
di Donatella Trotta
Sabato 16 Novembre 2019, 21:06
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Il rimpasto della Giunta di De Magistris, a Napoli, non ha causato solo vive polemiche in città per i cambi di assessorati strategici, come Cultura e Turismo e Welfare. Ha anche acuito, in modo più invisibile e silenzioso ma non meno eclatante, il disagio dei Centri Diurni Polifunzionali per minori a rischio: che con la sostituzione di Roberta Gaeta hanno inevitabilmente subìto una ennesima battuta d’arresto, nel già complesso impegno di cura delle famiglie di 1200 bambini e ragazzi in una situazione di forte svantaggio sociale ed economico.
 
A lanciare l’allarme è don Pino Venerito, Presidente Provinciale dell’Uneba (Unione nazionale enti di beneficenza e assistenza sociale), già Direttore per anni dell’Opera Don Guanella Fondazione «E. Fernandes» a Miano ed ex Direttore del Centro di Riabilitazione della Casa S. Giuseppe Opera Don Guanella di Roma: scenario del film del regista Fabrizio Maria Cortese «Ho amici in paradiso» - nella lista dei 14 film iscritti alla selezione Anica per la candidatura del film italiano da segnalare all’Academy per concorrere all’Oscar 2018 come miglior film in lingua straniera - che ha fatto volare a Los Angeles don Pino, i sei ragazzi disabili mentali protagonisti della pellicola con attori professionisti e tutto il cast. Denuncia don Pino Venerito: «Siamo molto preoccupati per il gravissimo ritardo dell’amministrazione comunale nel far partire le attività di accoglienza, sostegno e socializzazione svolte attraverso i Centri diurni polifunzionali, che da anni offrono, in città e in provincia, un servizio prezioso per permettere a circa 1200 ragazzi, peraltro “selezionati” dagli stessi servizi sociali del Comune di Napoli in quanto appartenenti a nuclei familiari tra i più poveri e svantaggiati, di impegnare i pomeriggi (e non solo) svolgendo nei quartieri più problematici del territorio fondamentali attività educative e culturali di contrasto alla dispersione scolastica e alla devianza minorile».
 
Nonostante l’anno scolastico sia ormai iniziato dall’11 settembre scorso, prosegue Don Pino, «l’avvio di tali attività viene ulteriormente procrastinata, per perverse congiunture burocratiche, superando tutti i limiti del buon senso e delle buone pratiche. L’Uneba, che a Napoli e in Provincia rappresenta i 23 Centri Diurni Polifunzionali che accolgono i 1200 minori, si è perciò fatta carico di raccogliere questa denuncia che non sembra trovare nessuna sponda al Comune. Le attività, infatti, dovrebbero cominciare in contemporanea all’avvio dell’anno scolastico, a metà settembre, se non prima, per alleviare famiglie bisognose che si aspettano questi servizi. A tutto danno, fra il resto e in primis, di minorenni doppiamente vittime: della propria situazione di svantaggio e della mancanza di opportunità alternative alla strada e alle lusinghe della devianza sempre in agguato, in certe situazioni». Di qui l’auspicio del religioso: «Ci aspettiamo tutti - prosegue - un coinvolgimento forte del nuovo Assessore, ma anche un sussulto di dignità del Sindaco e dell’Amministrazione comunale per dare subito avvio alle attività e prestare, poi, ascolto alle tante richieste di miglioramenti che i Centri chiedono da anni nella gestione di questo Servizio per i ragazzi più a rischio che, da decenni, rappresenta una tessera preziosa delle politiche del welfare comunale napoletano».
 
Il malcontento insomma serpeggia, e non soltanto tra le famiglie: anche gli educatori ed educatrici dei Centri sono in agitazione, per le gravi ripercussioni che i ritardi cronici nell’erogazione dei salari per il proprio lavoro stanno avendo sulle loro vite quotidiane, comunque prestate alla cura di ragazzi che continuano, come possono, a seguire: «Anche accollandosi spese insostenibili - aggiunge don Pino Venerito - che si sommano a quelle pesantissime degli anticipi erogati a causa degli inspiegabili ritardi nei pagamenti del Comune stesso». Negli ultimi tempi l’Uneba, insieme ai rappresentanti dei Centri, delle famiglie e dei tantissimi lavoratori del settore, «aveva allo scopo incontrato più volte i rappresentanti del Comune e l’ex Assessora Roberta Gaeta, proprio per comprendere i motivi del ritardo e trovare le soluzioni adeguate a quella che si configura a tutti gli effetti come una incresciosa situazione di diritti negati», continua Don Pino. Il quale non esita a manifestare la propria preoccupazione per gli eventi degli ultimi giorni: «Speriamo – afferma – che tutti questi cambiamenti non facciano subire all’avvio delle attività ulteriori rinvii, esasperando non solo il disagio profondo dei genitori, che non vedono luce all’orizzonte, ma anche dei numerosi lavoratori dei Centri che minacciano proteste plateali in quanto si vedono negare il diritto al lavoro. E mi auguro che chi governa la nostra città ricordi, con Alessandro Manzoni, che la vita non è già destinata ad essere un peso per molti e una festa per pochi, ma per tutti un impegno, del quale ognuno renderà conto», conclude.
 
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