Elogio della verticalità: alla Biblioteca Universitaria una mostra bibliografica di incisioni artistiche dal XVII al XIX secolo

Pregevoli edizioni "in folio" ed opere monumentali presentano tavole e litografie su luoghi, arte, monumenti, architetture e natura di grande interesse sul tema

Elogio della verticalità: alla Biblioteca Universitaria una mostra bibliografica di incisioni artistiche dal XVII al XIX secolo
di Donatella Trotta
Mercoledì 3 Maggio 2023, 16:00
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«Bisogna raccontare il presente con il respiro lungo della Storia», amava ripetere il giornalista e scrittore Emilio Rossi (1923-2008) ai colleghi più giovani, che già tendevano ad “appiattirsi” sulla simultaneità del presente con uno sguardo inevitabilmente corto anche sul futuro. Questa lezione, che ha molto a che fare con l’etica di una “verticalità” capace di visioni profonde («dai tetti in giù», direbbe Ferruccio Parazzoli) e aperte anche alla trascendenza, torna in mente pensando alla scelta dei contenuti (e del titolo) di una bella mostra a ingresso libero, visitabile da oggi al 26 maggio nella  Biblioteca Universitaria di Napoli (in Via Giovanni Paladino, 39): «Uno sguardo verso l’alto: incisioni artistiche nei secoli XVII, XVIII e XIX», curata dalla Bun (orari di apertura al pubblico: lunedì, mercoledì, venerdì ore 09:00–14:30; martedì e giovedì ore 09:00–18:30).

La mostra, che si avvale del patrocinio del Comune di Napoli, presenta una significativa selezione bibliografica di pregevoli edizioni ed opere monumentali in folio, possedute dalla storica biblioteca − e pervenute in gran parte dalla Biblioteca Palatina, come doni del Re Vittorio Emanuele II all’indomani dell’Unità d’Italia – che offrono un contributo figurativo su un tema come quello della “verticalità”: «Concetto immateriale che sottende molti aspetti della storia della civiltà e dell’umanità», spiega Maria Cristina De Crescenzo della BUN, promotrice e curatrice dell’esposizione. A illustrarlo, nel percorso espositivo, splendide tavole incise che rappresentano luoghi, arte, monumenti, architetture e natura offrendo l’opportunuità di interpretare, attraverso la raffigurazione artistica, l’idea di verticalità. Numerose in tale ottica le  incisioni - alcune ritoccate a colori - e le litografie di eccellenti artisti italiani e stranieri, che corredano i testi delle pubblicazioni esposte.

Tra queste, sei tavole dedicate alla Comedia:  «Esemplari che rivelano lo straordinario, profondo ed originale interesse di Michelangelo Caetani, autore dell’opera La materia della Divina Commedia… per il poema dantesco», aggiunge De Crescenzo che sottolinea, tra le “chicche” della mostra, un’opera per certi versi sorprendente: L’intera istoria della famiglia, vita, miracoli, traslazioni e culto del glorioso martire San Gennaro, di Niccolò Carminio Falcone, con l’incisione della solenne raffigurazione del Santo Patrono secondo l’iconologia classica, in cui San Gennaro si erge a difesa della Città di Napoli, minacciata dall’eruzione del Vesuvio. Ma il tema della “verticalità” ritorna anche nella riproduzione della bella tavola incisa da Alessandro Baratta nel 1670, tratta dall’Atlante cartografico della Città di Napoli a cura di Cesare De SetaFidelissimae urbis neapolitanae… − quasi una fotografia del territorio partenopeo, in prospettiva, dal mare e dall’alto, ovvero rappresentazione particolarmente significativa della città nel XVII secolo.

Non solo. L’itinerario espisitivo prosegue con il singolare paesaggio lunare con crateri, disegnato da Galileo Galilei nel corso delle sue osservazioni e descritte nel Sydereus Nuncius. E ancora, nell’edizione seicentesca del Trattato della pittura di Lionardo da Vinci, lo sguardo resta catturato dalla “prospettiva aerea” raffigurata dal genio del Rinascimento. Si torna a Napoli con l’opera Viaggio pittorico nel Regno delle Due Sicilie a Sua Maestà il Re Francesco I, di Domenico Cuciniello e Lorenzo Bianchi - una raffinata guida storica ed artistica di monumenti e paesaggi napoletani – con la litografia selezionata, che raffigura il Vestibolo principale del Reale Edificio di San Giacomo. Ma il colmo della verticalità si raggiunge con l’opera Castelli e Ponti di… Niccola Zabaglia con alcune ingegnose pratiche e con la descrizione del trasporto dell’obelisco Vaticano: un curioso retroscena storico che rivela le tecniche per ergere il monumento nella sua proiezione verticale in Piazza San Pietro. Un invito, insomma, ad “alzare lo sguardo” più che mai necessario, come ha di recente scritto anche Susanna Tamaro nella sua “lettera a una professoressa” dei nostri tempi dal titolo (appunto) Alzare lo sguardo. Il diritto di crescere, il dovere di educare (Solferino), dove il messaggio pedadogico ci interpella un po’ tutti, in un’ottica di corresponsabilità che ha molto a che fare (anche) con la “verticalità”.

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