Musica e arti in dialogo: al via «Librorchestra», festival itinerante ideato da Elisabetta Garilli

Musica e arti in dialogo: al via «Librorchestra», festival itinerante ideato da Elisabetta Garilli
di Donatella Trotta
Giovedì 15 Luglio 2021, 09:47
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«Ogni singola vita è un’opera d’arte che attende di essere espressa», diceva Yehudi Menuhin (1916-1999), violinista statunitense di origini ebraiche naturalizzato svizzero divenuto, da ex enfant prodige dell’archetto, “musicista senza frontiere” e promotore, nel secolo breve ferito a morte dai totalitarismi e da due guerre mondiali, dei valori universali della pace. E della musica. Un impegno in sintonia con quello di José Antonio Abreu Anselmi (1939-2018), musicista, pedagogista e attivista venezuelano di origini italiane cui si deve nel 1975 la fondazione di “El Sistema”, metodo di didattica precoce della musica come strumento di promozione umana e sociale. Sembra prendere le mosse da questi luminosi esempi, ma per andare oltre, un inedito e originale Festival itinerante italiano, dall’eloquente titolo «Librorchestra» — il cui spirito è ben sintetizzato dal raffinato logo di Emanuela Bussolati, con la figurina stilizzata di un direttore d’orchestra il cui podio è una pagina di libro aperta, dalla quale si innalza un pentagramma su cui si snoda il filo delle storie — che prenderà il via venerdì e sabato 16 e 17 luglio a Verona per snodarsi, fino al 31 luglio, dalle rive dell’Adige in altre quattro aree del Nord Italia: Mozzo (Bergamo), il 23 e 24 luglio, Melegnano (Milano) il 27 e 28 luglio e Mestre (Venezia), il 31 luglio.

Ideato dalla compositrice, pianista ed educAutrice musicale Elisabetta Garilli con il suo omonimo Atelier e offerto gratuitamente alle famiglie, alle bambine e bambini e agli insegnanti a cui si rivolge — rodarianamente — in via prioritaria, in rete con biblioteche, musei, spazi teatrali e altri siti e protagonisti della cultura, «Librorchestra» si configura sin dalla prima edizione come una rassegna molto speciale. Di musica…da leggere. Perché intende far dialogare, in un originale, inclusivo e inconsueto sconfinamento creat(t)ivo, parole e note, immagini e suoni, ibridazioni della letteratura per l’infanzia e alchimie di armonie musicali, con o senza partiture: anche live, improvvisate, e persino con strumenti non convenzionali (come quelli dei narrat/tori e musicisti dell’ensemble Garilli Sound Project), in contrappunto con letture e testimonianze di confronto tra specialisti, pedagogisti, autori e formatori sul nesso antico — ma oggi troppo spesso misconosciuto o dimenticato — tra le arti e la musica. Quella stessa musica che per papa Francesco «unisce ed eleva»: a qualunque età, a tutte le latitudini e in ogni tempo; e che precocemente vissuta, ascoltata e praticata, sin dalla prima infanzia (come la lettura ad alta voce: scintilla per innescare nei piccoli il piacere di leggere), diventa un veicolo potente di crescita emotivo-cognitiva, affettiva e relazionale.

«In un momento segnato da una preoccupante e dilagante povertà educativa, e in un mondo iperconnesso e globalizzato ma che sembra aver perso il con/tatto autentico con le radici dell’umano la musica, per noi, è uno spazio cruciale di ascolto e creazione che, con la sua disciplina, prepara alla vita e l’arricchisce interiormente, in senso intimo e spirituale, soggettivo e comunitario», spiega Garilli, direttrice artistica del Festival ma anche autrice di fiabe, filastrocche e musiche per incantevoli albi illustrati, a quattro mani con figure del calibro dell’”archillustrautrice” Emanuela Bussolati o l’artista Daniela Iride Murgia, Premio Andersen 2021 “miglior illustratrice” dell’anno: come Tinotino Tinotina Tinotintintin (premio “Rodari” e “Il Mondo salvato dai ragazzini” 2018, che da Procida a Napoli, tra Pianura e Chiaiano, ha generato molte buone prassi), e Un pianoforte, un cane, una pulce e una bambina, entrambi editi da Carthusia nella innovativa collana “Musica disegnata e un po’ strampalata”, curata dalla stessa Garilli con colonne sonore che consentono agli albi illustrati di sincronizzarsi con il respiro della musica che nasce o rinasce, in sintonia con la sonorità delle parole e la vivacità delle immagini.

«Coltivare sin da piccoli la musica, unendo la sua “voce” a quella delle storie narrate, disegnate, illustrate, può generare risultati sorprendenti nel processo di apprendimento. Perché i bambini sono naturalmente inclini ad un pensiero poetante» continua Garilli, che non a caso ha voluto inserire la sua sfida educativa e culturale nel solco dei 100 anni +1 della nascita di Gianni Rodari, “nume tutelare” al quale verrà costantemente reso omaggio in questa prima edizione del Festival itinerante, che nelle intenzioni della sua ideatrice aspira ad approdare anche al Sud: «Gli ultimi sconfortanti dati Invalsi sulle competenze, non soltanto linguistiche, dei ragazzi — spiega — sono un campanello d’allarme: una società in cui vengono meno le parole, e di conseguenza i suoni, elementi costitutivi della nostra stessa memoria, è destinata alla deriva. Anche per questo Librorchestra vuole creare un ponte tra lettura e musica, e al contempo rafforzare una comunità educante che attraverso collaudate esperienze nella didattica e divulgazione musicale, proposte secondo modalità in cui la musica funge da anello tra le più diverse discipline artistiche, ponga al centro i bambini, potenziali progettisti del futuro, costretti dalla pandemia a imparare nuove regole relazionali e che solo dalla duttilità delle espressioni artistiche potranno imparare a costruire le proprie soft skills necessarie, al di là della tecnica e dei nozionismi».

Di qui i dodici eventi in cartellone per la prima edizione, sostenuta e realizzata in collaborazione con BPER Banca come main sponsor, Schwabe Pharma Italia (gold sponsor), Palazzetto Bru Zane di Venezia (partner artistico), Biblioteca Civica e Comune di Verona: da dove si parte, venerdì 16 luglio, con una tavola rotonda e due spettacoli tratti proprio dai due albi illustrati editi da Carthusia e trasposti, sulla scena, dai narratori e musicisti del Garilli Sound Project (formato da Gianluca Gozzi, Giulia Carli, Serena Abagnato e altri artisti collaboratori), che in vent’anni di attività ha portato in scena 50 titoli musicali/teatrali, alcuni inseriti nella rassegna Ristori Educational del teatro Ristori, calamitando oltre 70mila presenze: 10mila gli alunni di Verona formati ogni anno con questo metodo). Tema della prima tavola rotonda che inaugura in presenza il Festival, nella Sala Farinati della Biblioteca Civica di Verona, venerdì 16 alle ore 17: «Tra i libri, arte e musica in dialogo». Con la Direttrice artistica e con chi scrive, intervengono l’ebraista e scrittore Matteo Corradini, esperto di didattica della memoria; l’illustrAutrice Emanuela Bussolati; Anna Malgarise, responsabile dell’Area Ragazzi della Biblioteca Civica di Verona e coordinatrice Provinciale di Nati per Leggere Veneto; Cristina Bosio, Vicepresidente di ANTS per l’autismo: testimone preziosa del potere inclusivo delle arti in una società in cui la crisi richiede un supplemento d'anima e di pensiero perché nessuno, davvero, si salva da solo.  

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