Nel caleidoscopio dei premi Andersen 2023 anche la collana teatrale per ragazzi "I Gabbiani"

Sabato a Genova la cerimonia: tra i vincitori Francesco D'Adamo (miglior scrittore), Claudia Palmarucci (miglior illustratrice) e Sergio Ruzzier (protagonista della cultura per l'infanzia)

Nel caleidoscopio dei premi Andersen 2023 anche la collana teatrale per ragazzi "I Gabbiani"
di Donatella Trotta
Mercoledì 24 Maggio 2023, 11:30 - Ultimo agg. 25 Maggio, 09:55
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Ci sono parole che dipingono, profumano, risuonano. E immagini, colori che raccontano, evocano, descrivono: a suggerire sempre nuovi percorsi nell’incanto di storie nutrienti, che tra attualità e fantasia tessono trame di relazioni, ricamano merletti di stupori e interpellano lettori, piccoli e grandi, con domande radicali di senso. Ultimo e penultimo. Se c’è una parola che connota la 42esima edizione dell’atteso e prestigioso Premio Andersen-Il mondo dell’infanzia, “Oscar della letteratura per ragazzi” in programma sabato 27 maggio in una cerimonia nella Sala del Minor Consiglio di Palazzo Ducale a Genova, Capitale Italiana del Libro 2023 (dove sarà annunciato anche il SuperPremio Andersen “Gualtiero Schiaffino” per il miglior libro dell’anno, votato da una giuria allargata di esperti tra i titoli che vincono nelle singole categorie), questa sembra proprio essere sinestesia. Perché sono molte le dimensioni, percezioni e stimolazioni sensoriali messe anche quest’anno in gioco, e in coerente connessione, dalle scelte della giuria tecnica, composta dalla direzione della rivista «Andersen» (Barbara Schiaffino, Walter Fochesato, Anselmo Roveda), dal suo staff redazionale (coordinato da Martina Russo, Mara Pace), dagli studiosi di letteratura per l’infanzia Pino Boero e Carla Ida Salviati, dalla blogger Caterina Ramonda, dalla libraia per ragazzi Vera Salton e dall’illustratore e fumettista Enrico Macchiavello. A conferma che la molteplicità (complessità) del mondo, e la pluralità di sguardi in cui esso si riflette e viene interpretato, è ben rappresentata dalla vivacità della migliore filiera editoriale specializzata per l’infanzia e la gioventù, non a caso unico segmento realmente trainante dell’industria culturale, da almeno quarant’anni.

Tra segni, disegni e sogni la densa mappa dei premiati di quest’anno dedica infatti ampio spazio al nutrimento della meraviglia, alla contemplazione della bellezza e allo stupore dell’inatteso nella curiosità della scoperta della straordinaria varietà del mondo, coltivati tra scienza, filosofia e narrativa, poesia e musica, arte e teatro da autori ed editori di eccellenza selezionati dall’Andersen. E non a caso, è stato proprio un verso di Danilo Dolci, «Ciascuno cresce solo se sognato», il titolo della lezione magistrale di Sabrina Giarratana, Miglior scrittrice 2022 che il 2 maggio scorso − nella scia di precedenti incontri con altri protagonisti delle ultime edizioni del premio: Bernard Friot, Nicola Cinquetti e Cristina Bellemo – ha segnato l’avvio del programma della 42esima edizione del Premio Andersen 2023, preceduta da un’anteprima sui progetti scuola e famiglia del Teatro Nazionale di Genova per la prossima stagione. A suggellare (anche) il fecondo dialogo fra teatro e letteratura sul terreno comune della poesia. Ma quanto può essere cruciale − si è chiesta Giarratana, a sua volta poeta di nitida intensità − l’incontro con la letteratura come spazio sconfinato e accogliente che può aiutarci a comprendere meglio chi siamo − o potremmo essere − durante l’infanzia e l’adolescenza per crescere, sognare e sentirsi sognati?

Lo rivela appunto l’ampio panorama di titoli e i vincitori del Premio Andersen 2023, attentamente scelti come di consueto dalla redazione della rivista «Andersen» insieme agli altri componenti della giuria dopo un anno intero di letture e confronti quotidiani (metodologia abbastanza unica, nel panorama della Premiopoli nostrana), resi noti nei giorni scorsi. Ma partiamo dai nomi degli autori italiani che si sono distinti per la qualità della loro produzione artistica, letteraria e progettuale per il mondo dell’infanzia, che si affiancano ai titoli dei libri vincitori nelle numerose singole categorie, specchio significativo di un mondo articolato e in continua trasformazione, quale è − come si è detto − l’editoria per ragazzi (tutte le motivazioni sono disponibili sul sito Andersen.it, dove si trovano anche le recensioni dei libri e l’approfondimento sulle scelte della giuria). È Francesco D’Adamo, classe 1949, nato a Milano da profughi istriani arrivati in Italia dopo la Seconda guerra mondiale, il Miglior Scrittore dell’anno: con i suoi numerosi romanzi per ragazzi (tra i quali il long seller Storia di Iqbal, Edizioni EL, dedicato al dodicenne pakistano divenuto simbolo della lotta contro lo sfruttamento del lavoro minorile) che traggono ispirazione dall’attualità e dalla storia, come La traversata (Il Castoro) o Giuditta e l’Orecchio del Diavolo (Giunti), con una bambina ebrea protagonista; mentre in Tempo da lupi, altro suo romanzo divenuto graphic novel per Il Castoro con la sceneggiatura di Andrea Fontana e le tavole di Ste Tirasso, D’Adamo racconta il legame tra due fratelli e poi l’avventura che il più giovane, Giovanni, dovrà affrontare per superare la paura che sempre lo accompagna.  

Miglior illustratrice 2023 è la 38enne Claudia Palmarucci, raffinata interprete di testi come L’incanto del buio (Orecchio Acerbo), albo scritto da Francesca Scotti dove si racconta il gioco di due amici, Giulia e Pietro, che dopo aver raccolto vari oggetti sparsi sul pavimento della cameretta, abbassano le tapparelle ed iniziano ad esplorarli al buio, con le mani: intuendo che «sotto le dita l’universo prende forme differenti, può essere altro», come avviene con i percorsi tattili che acuiscono in tutti, non necessariamente ipovedenti o ciechi, la “vista aptica”; o come nell’albo Il doppio (Kite) di Davide Calì, dove il personaggio del libro lotta contro la clonazione e l’annullamento dei propri spazi di vita privata.

Palmarucci è non a caso anche l’autrice di copertina del numero 403 della rivista «Andersen», che sarà diffusa a Genova nel giorno della cerimonia ufficiale di consegna dei premi a Palazzo Ducale.

E mentre l’immagine coordinata del Premio Andersen – la cui 42esima edizione si svolge sotto gli auspici del Cepell, Centro per il libro e la lettura, con media partner Rai Kids e Rai Radio Kids − è firmata quest’anno dalla graphic designer Alessandra Carli (con una svolta: le tradizionali targhe del riconoscimento quest’anno sono sostitute da statuette tridimensionali in plexiglass, che prendono vita dall’immagine coordinata nella realizzazione di Vectorialism, studio che dal 2009 trasforma le idee in oggetti reali), al mondo della grafica e dell’illustrazione di eccellenza appartiene un altro protagonista del premio: il milanese e cittadino americano Sergio Ruzzier, classe 1966, dal 1986 autore e illustratore cosmopolita che dopo l’infanzia a Milano e una lunga residenza a Brooklyn, nella Grande Mela, dove ha creato illustrazioni e storie per editori e riviste nazionali e internazionali, si è ritrasferito in Italia settentrionale (dove vive attualmente in una vecchia casa sugli Appennini) dove continua a disegnare libri e figure che nel 2011 gli sono valsi la selezione del grande Maurice Sendak per l’esclusiva Sendak Fellowship. È Ruzzier a ricevere il Premio Andersen come Protagonista della Cultura per l’Infanzia 2023, «per l’importante contributo offerto alla valorizzazione delle figure nei libri e del linguaggio dell’illustrazione nel nostro Paese». Il suo anatroccolo, nell’albo Stupido libro! (Topipittori), si misura con la fatica del testo (senza figure) e scopre l’incanto delle storie. E tra i libri di Ruzzier editi in Italia, vale la pena di segnalare anche Una lettera per Leo (Topipittori) e,  recentemente, Leftlovers-Rimasugli, racconto breve e surreale per parole e immagini da lui scritto e illustrato alla maniera di un fumetto didascalico e melanconico, sospeso nel tempo nell’impaginazione di Guido Scarabottolo, edito in soli 600 esemplari, primo titolo della collana “Verde assenzio” per le produzioni librarie La Grande Illusion, che hanno pubblicato anche Una vita d’artista-The Life of an Artist: deferente omaggio di Ruzzier al misconosciuto artista di Chivasso Massimiliano Crumbs, di cui l’autore tratteggia al pennino con sfumature all’acquerello l’intimistica parabola umana, ricostruendola in una esaustiva biografia per immagini definita «quasi un miniaturistico e letterario capriccio vasariano».

Ancora una volta, l’eccellenza nella molteplicità, in un cortocircuito costante tra sensi e significati, parole e immagini è il primo criterio che guida nella complessa e articolata selezione dell’Andersen 2023: dal linguaggio del fumetto, con il picaresco e ironico Caterina e i capellosi (Canicola) di Alessandro Tota, alla valorizzazione del catalogo con riproposte d’autore come A letto, bambini! e altre storie di Sylvia Plath (a cura di Bianca Pitzorno, Mondadori); dalla narrativa per adolescenti con Il centro del mondo di Andreas Steinhöfel (La Nuova Frontiera), alla letteratura nordica con Hodder e la fata di poche parole di Bjarne Reuter (Iperborea); e da un albo illustrato realizzato con una tecnica molto particolare che unisce scultura e fotografia, come Le caramelle magiche della coreana Heena Baek (Terre di Mezzo), al ruolo fondamentale (ma ancora oggi spesso misconosciuto) della musica, come nell’albo Unico nel suo genere di Neil Packer (Camelozampa, Miglior libro di divulgazione): dove una doppia pagina dell’albo è dedicata agli strumenti musicali, perché Arvo (il protagonista del libro) sta imparando a suonare violino e chitarra. In buona compagnia con l’invito ad ascoltare le immagini…con le orecchie, come suggerisce Benjamin Gottwald nel suo Sdeng bum splash! Il grande libro dei rumori (Terre di Mezzo, Miglior libro senza parole), originale raccolta di “illustrazioni sonore” che si animano attraverso la voce di chi legge in una sorta di partitura musicale per letture condivise. In cui è innanzitutto la gioia di stare insieme a contare: ricordandoci che il nostro sguardo, di fronte alle immagini, non è mai neutro. E che il bagaglio dell’esperienza plurisensoriale, arricchito (anche) dai suoni del mondo, può dare nuovo slancio all’immaginazione di ciascuno.

Ma anche nel romanzo La strada ti chiama di Francesca Bonafini (Sinnos), Miglior libro oltre i 12 anni ambientato nella Toronto degli anni Settanta e liberamente ispirato all’infanzia e all’adolescenza del musicista Yves Abel, la musica svolge un ruolo fondamentale nella narrazione, perché vibra tra le pagine nell’intensa scrittura dell’autrice che narra a più voci i giochi in strada, la musica e lo sport, le chiacchiere vuote degli adulti, i sogni e la sete di conoscenza. In quest’ottica, nel palmarès di quest’anno compare non a caso anche una sigla indipendente campana di qualità, le Edizioni Primavera di Cervinara (Avellino), vincitrice del Premio Andersen 2023 per la Miglior collana con il suo progetto di collana di letteratura teatrale per ragazzi I gabbiani, diretta da Federica Iacobelli: che ha pubblicato, fra il resto, il grande Bruno Tognolini, autore dello scoppiettante testo drammaturgico e metaletterario Chisciotte Fenicottero, tra i vincitori della quinta edizione del Premio Il mondo salvato dai ragazzini 2023 (che sarà conferito a Napoli il 14 ottobre al culmine di un Festival conclusivo del percorso di formazione alla Reading Literacy sul tema Muta/menti per “adoleggenti”, sostenuto dal Cepell). I giurati dell’Andersen hanno scelto questa collana con il titolo Il mio amico Mozart dell’autrice cubana Esther Suárez Durán, che ha dato vita ad una movimentata commedia sudamericana che ha per protagonista proprio il precoce genio salisburghese. Significativa la motivazione, che riproponiamo per intero con malcelato orgoglio campanilistico: «Per aver ideato e proposto una collana di letteratura teatrale in Italia, capace di attingere da differenti culture, lingue e tradizioni con scelte originali e mai scontate, dotandola di precisa piacevole riconoscibilità editoriale e di sostenuta ponderata continuità, offrendo già nel primo triennio un cospicuo numero di testi di qualità godibili tanto alla rappresentazione quanto alla lettura». Sintesi efficace di un approccio multicodale, transmediale e interculturale al piacere di leggere, e rappresentare, di cui si avverte particolare bisogno. Per crescere - adeguatamente - futuri lettori “forti”.

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