Se chiudi gli occhi, con Pérez Escrivà e Ranucci impari un altro sguardo sul mondo

Se chiudi gli occhi, con Pérez Escrivà e Ranucci impari un altro sguardo sul mondo
di Donatella Trotta
Giovedì 28 Gennaio 2021, 13:11 - Ultimo agg. 13:28
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Che succede se si cambia sguardo? E se le visioni di chi (e su ciò che) ci circonda, da esteriori e oggettive, diventano soggettive, capaci di far risuonare il mondo in modo “diverso”, con tutti i sensi attivati? Il gioco dei se non è soltanto uno degli efficaci stimoli rodariani a capovolgere prospettive, andare oltre l’ovvio e lo scontato, inventare (nel senso etimologico di trovare) nuovi volti alla realtà in cui viviamo. Per qualcuno, è una inevitabile necessità legata a una diversa abilità che potenzia altre percezioni, in una quotidianità dove davvero, come nella poetica di Massimiliano Tappari, artista delle immagini, lo stupore può essere “a km zero”. E così, un albero che un bambino normodotato descrive come una pianta molto alta e piena di foglie, per un altro bambino non vedente diventa «un palo molto grosso che sbuca dal terreno e canta»; e se per l’uno il papà è un uomo alto che porta il cappello, per l’altro «è un bacio che pizzica e sa di pipa», mentre il sapone che uno vede come un oggetto che banalmente si usa per lavarsi, per l’altro «è un sasso che si scioglie e profuma».

I due fratelli protagonisti di Se chiudi gli occhi, poetico albo illustrato di Victoria Pérez Escrivà con le tavole di Claudia Ranucci che Terre di Mezzo manda in libreria in questi giorni (pp. 32 in formato cartonato, euro 14, traduzione di Sara Ragusa nella collana L’Acchiappastorie) esemplificano quanto accade nella vita di tutti i giorni a bambini privati della vista, ma non della capacità di vedere comunque a modo loro il mondo, anche nel buio, e ben oltre gli occhi: con il tatto, l’olfatto, l’udito, il gusto potenziati dalla mancanza di uno dei cinque sensi fondamentali.

E l’affinamento del sesto senso, ovvero l’occhio interiore, può allora aiutare anche a rieducare chi dà per scontato tutto, diventando incapace di vedere “oltre”. Il libro, con una grafica essenziale, colorata e munariana, e un testo altrettanto sintetico, ma fortemente evocativo, racconta così con semplicità ed efficacia i molteplici orizzonti delle percezioni che non vogliano limitarsi alla sola vista: un po’ come invitano a fare certe cene al buio o certi percorsi tattili nei musei, concepiti da Associazioni di non vedenti per aiutare tutti a cambiare ottica sulle disabilità cogliendone persino le inattese, e per molti impensabili, potenzialità.

Nella ormai vasta e suggestiva bibliografia su questo tema, Se chiudi gli occhi si è ritagliato un posto di tutto rispetto: non a caso, è stato già tradotto in sette lingue, selezionato per la Mostra gli illustratori della Bologna Children’s Bookfair 2009 e inserito tra gli IBBY Outstanding Books for Young People with Disabilities nel 2013. Ora, grazie a Terre di Mezzo, approda anche da noi, destinato a un pubblico di bambini dai 4 anni in su e frutto del lavoro a quattro mani di Victoria Pérez Escrivà, affermata autrice e illustratrice spagnola che con questo libro esordisce in Italia, e di Claudia Ranucci, illustratrice e designer che vive in Spagna, dove collabora con i principali editori nazionali e pubblica libri in molti Paesi.

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