Tra incontri, pubblicazioni e dialoghi Napoli si mobilita per celebrare «L'Infinito Leopardi»

Tra incontri, pubblicazioni e dialoghi Napoli si mobilita per celebrare «L'Infinito Leopardi»
di Donatella Trotta
Domenica 30 Giugno 2019, 13:06
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Napoli si mobilita per celebrare «L'Infinito Leopardi». E tra dialoghi, incontri, pubblicazioni e nuove letture del genio recanatese che proprio all’ombra del Vesuvio - dove si spense il 14 giugno 1837, poco prima di diventare quarantenne - trascorse gli ultimi quattro anni della sua vita, proseguono così ed entrano nel vivo le celebrazioni nazionali per il bicentenario del celeberrimo Idillio del poeta recanatese, composto ad appena 21 anni. E se mercoledì 26 giugno, a Palazzo Zevallos Stigliano, un insigne studioso leopardiano come Gilberto Lonardi ha dialogato intensamente con il celebre filosofo, matematico ed epistemologo Giulio Giorello “Intorno all’Infinito” (per rileggere “con” Leopardi e il suo tempo quei 15 versi la cui geniale universalità interpella ancora oggi, moltiplicandone le molteplici letture ermeneutiche) nel primo dei due appuntamenti di approfondimento organizzati da Fabiana Cacciapuoti nell’ambito della grande mostra bibliografica, documentaria, iconografica e multimediale da lei curata «Il corpo dell’idea. Immaginazione e linguaggio in Vico e Leopardi», martedì 9 luglio (ore 17,30 a Palazzo Reale) sarà la volta di una lettura tra spazio e tempo astronomico e filosofico dell’Idillio: al centro del secondo appuntamento, dal titolo «Infinitamente Infinito. Storia del nostro mondo», con l’astrofisico Massimo Capaccioli, professore emerito dell’Università di Napoli Federico II e già direttore dell’Osservatorio Astronomico di Capodimonte dal 1993 al 2005.

Ma è martedì 2 luglio che la giornata nel segno di Leopardi entra nel suo clou, con due rilevanti incontri: il primo, sempre nel contesto della grande mostra su Vico e Leopardi, aperta fino al 21 luglio nella Sala Dorica di Palazzo Reale e curata dalla fine studiosa leopardiana Fabiana Cacciapuoti con un concept emozionale di grande impatto - su progetto ed exhibit multimediale di Kaos Produzioni. La mattina, alle ore 12,30 nel Foyer del Teatro di San Carlo, per iniziativa della Biblioteca Nazionale di Napoli e del Centro Nazionale di Studi Leopardiani di Recanati,saranno infatti presentate le iniziative del Comitato Nazionale per le celebrazioni del bicentenario de L’Infinito leopardiano, con gli interventi di  Giuseppe Balboni Acqua, Presidente del Comitato Nazionale per il Bicentenario dell’Infinito; Fabio Corvatta, Presidente del Centro Nazionale di Studi leopardiani; Francesco Mercurio, Direttore della Biblioteca Nazionale di Napoli, Rosanna Purchia; Sovrintendente della Fondazione Teatro di San Carlo e Anna Imponente, Direttore del Polo museale della Campania.

Per l’occasione, verrà anche presentato l’atteso catalogo della mostra – che, fra il resto, espone il primo manoscritto originale autografo de L’Infinito: custodito dalla Biblioteca Nazionale di Napoli, è esemplare preziosissimo per gli studiosi, con le sue varianti – Il Corpo dell’idea, edito da Donzelli a cura di Fabiana Cacciapuoti. Un incontro denso, accompagnato dall’intervento musicale dell’Ensemble Orchestrale del Liceo Musicale Margherita di Savoia, diretta da Filomena Piccolo, al quale farà poi seguito, nel pomeriggio di martedì 2 luglio (alle ore 17.30, nel Museo del Corallo Ascione in via San Carlo Angiporto Galleria 19), un ulteriore incontro: organizzato in occasione dell’uscita del nuovo saggio di Alberto Folin, dal titolo Il celeste confine. Leopardi e il mito moderno dell’infinito, in libreria dal 4 luglio per i tipi della Marsilio editori. Folin, uno dei maggiori studiosi di Leopardi, già docente di Ermeneutica leopardiana e di Scritture poetiche all’Università Suor Orsola Benincasa, membro del Comitato Scientifico del Centro Nazionale di Studi Leopardiani di Recanati e vicepresidente del Centro Mondiale della Poesia e della Cultura G. Leopardi, presenta in amteprima nazionale il suo ultimo lavoro (che propone una nuova lettura dell’Infinito all’interno di un duplice contesto: quello della formazione poetica e filosofica di Leopardi e quello dell’epoca romantica italiana ed europea in cui il poeta visse) in dialogo con Fabiana Cacciapuoti, Franco D’Intino e Paola Villani.
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