«Viaggiando il Paradiso di Chiara», il ritorno di Michel Pochet a Napoli con una mostra mistica

«Viaggiando il Paradiso di Chiara», il ritorno di Michel Pochet a Napoli con una mostra mistica
di Donatella Trotta
Giovedì 23 Settembre 2021, 17:32
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Chiara Lubich (1920-2008) lo definiva «il viaggiatore dell’azzurro»: perché Michel Pochet, classe 1940, cosmopolita artista e poeta francese vissuto per anni a stretto contatto con la fondatrice del Movimento dei Focolari, è sempre stato un instancabile pellegrino della bellezza. Un cercatore d’assoluto sui sentieri del mondo. Un viaggiatore dell’anima nei paesaggi sconfinati d’Occidente e d’Oriente, ma anche negli abissi e le altezze dell’interiorità umana. Un vero e proprio itinerario spirituale ed est/etico, il suo, di globe-trotter tra volti, luoghi e santuari così motivato dall’artista stesso: «Il pellegrinaggio della bellezza richiede pazienza e perseveranza, fino a quando un bel giorno scopri che il maggiore santuario della bellezza era davanti alla porta di casa tua, bastava guardare nella direzione giusta». Non a caso, dopo aver maturato a 13 anni la sua vocazione all'arte indissolubile da una originale ricerca spirituale, Pochet ha fondato nel 1996 a Rocca di Papa (Roma), d’intesa con Chiara Lubich, un accogliente luogo di confronto internazionale, il “Centro Maria”, approdo di pellegrini e artisti di tutto il mondo per promuovere il progetto di un’arte in comunione.

Non è un caso che ora, in occasione del centenario della nascita della fondatrice e leader carismatica dei Focolarini, approdi a Napoli una singolare mostra, dal titolo «Viaggiando il Paradiso di Chiara», che espone 53 grandi tele (100x100) di Pochet, ospitate dal 25 settembre al 2 ottobre 2021 presso il Complesso Museale di San Domenico Maggiore (apertura al pubblico tutti i giorni dalle ore 9.00 alle 18.30, ingresso libero con prenotazione su APP Android e Ios: mostre d’arte, Green Pass obbligatorio; per l’ascolto è necessario munirsi di cuffie per cellulare). Domani, venerdì 24 settembre, il vernissage alle 17.30: con Michel Pochet, dopo i saluti degli organizzatori (l’Associazione Focus Focolari, in collaborazione con il Comune di Napoli), e l’intervento di Vita Clara Zanolini, incaricata per l’arte e la socialità al Centro del Movimento dei Focolari, anche un momento artistico condiviso e i contributi del critico d’arte Tatiana Falsini («La simbologia del linguaggio iconico di Michel Pochet») e del teologo Michel Vandeleene («La Bellezza: caratteristica del carisma di Chiara Lubich»), che ha vissuto a stretto contatto con Chiara negli ultimi anni della sua vita e sarà presente per tutta la durata della mostra con l’artista per visite guidate, confronti con l’autore e approfondimenti a tema. 

In un momento di accese polemiche, in città, per le provocazioni blasfeme di un’altra mostra patrocinata in questi giorni dal Comune di Napoli al PAN, «Viaggiando il Paradiso di Chiara» si pone invece agli antipodi: offrendo così l’opportunità a tutti, credenti e non credenti, di essere partecipi di una esperienza mistica che intreccia vita e arte, spiritualità e storia, visioni interiori e proiezioni estetiche. Un’esperienza mistica vissuta, nel 1949, da Chiara Lubich sulle Dolomiti e da lei condivisa con le sue compagne, a inizio di un cammino spirituale e umano segnato dal carisma dell’unità: «Ogni ora era uno svelarsi di misteri lievi e soavi come il Paradiso, logici e progressivi come la vita. E di questi misteri ne vivemmo a centinaia ed in ognuno era una visione tutta nuova del Cielo in noi ed attorno a noi. Occorrerebbero volumi per descriverli tutti ed ognuno apparirebbe come un quadro perfetto di divina bellezza: un Vangelo nuovo e vivo in cui la Parola di Dio è più una e più trina» ebbe a scrivere ricordando quell’estate del 1949 Chiara, figura carismatica del ’900, interlocutrice di Papi e leader non soltanto religiosi mondiali, nota per la sua infaticabile azione in favore della fraternità universale tra persone di Chiese diverse, fedeli di molte religioni e anche tra quanti non si riconoscono in un preciso credo religioso.

La sfida artistica di Michel Pochet è stata di tradurre in immagini quello che Chiara stessa ha visto con gli occhi dell’anima: le 53 tele esposte in sequenza immergono in ciò che Dio le ha fatto vedere, illustrano alcuni brani del testo da lei scritto per riportare l’esperienza del Paradiso, vissuta e condivisa con le sue compagne, e ripercorrono il viaggio interiore che quel gruppo di giovani donne ebbe la grazia di compiere. I quadri di Michel diventano così un veicolo speciale per rendere partecipe chiunque di quell’esperienza mistica, che non è di certo riservata al piccolo gruppo che l’ha vissuta in prima persona, ma è destinata a ciascuno che attraverso l’arte di Pochet può avere l’opportunità di assaporare un’esperienza di profonda suggestione e interiorità. Pochet torna così a Napoli dopo la sua grande personale con Octavia Monaco, nella primavera del 2013, con la mostra «Ma(d)ri», curata al PAN dall’Associazione culturale Kolibrì in un percorso espositivo che allora dialogava tra femminile e maschile, sacro e profano, Oriente e Occidente negli sguardi in cammino di due artisti poliedrici e cosmopoliti, protagonisti di visioni ed emozioni, viaggi e pellegrinaggi, al centro di se stessi e del mondo con una ricerca (est)etica e spirituale che tocca il cuore di grandi e bambini.

E torna, a San Domenico Maggiore, interpellando ora lo sguardo di tutti a saper (s)covare, vedere e riconoscere ciò che inferno non è: dandogli spazio.

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