«Le notti in attesa di noi genitori», la lettera di Giovanni: «Dormo sul divano e guardo whatsapp»

Martedì 3 Aprile 2018, 17:49
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Non fare tardi, mi raccomando, ma tanto sai che prima delle tre, o delle quattro, non farà ritorno. E sai pure che fino a quell'ora al massimo dormirai di spizzichi e bocconi, che guarderai mille volte lo schermo del cellulare, per sondare l'orario, nemmeno piu' fai caso all'ora di collegamento su wazzup. Mia moglie dorme, dice che tanto ci sono io, che superata l'ora critica, mi alzo dal divano, comincio a fare avanti e indietro verso il balcone. La rabbia sale, insieme alla preoccupazione, poi quando senti aprire la porta, chiudi la luce e fingi di dormire. Eppure mio figlio ha vissuto un anno in Inghilterra, da solo a 18 anni, e studia dall'altra parte dello stivale. Ma quando è a casa, e' la paura della macchina che predomina e mi domina. La fiducia rimane tale, mostrare di non fidarsi potrebbe peggiorare il rapporto. Mi dice che rimane in città, ma non so, alla fine, se sia vero. La città offre poco, possibile si sposti. Se guidi non bere. Se bevi, non guidare. La notte di Capodanno non mi ero svestito. Ho il terrore delle notti di Capodanno, come delle Pasquette. Ma non lo faccio pesare. Andate dove volete, ma state attenti. Alle sei di mattina squilla il telefono di mia moglie, la centrale operativa convenzionata con l'Assicurazione. Signora, tutto bene, avete avuto un incidente? Panico. Fortuna mio figlio risponde al telefono, ha solo centrato un muretto in retromarcia, ma non mi sembra del tutto sobrio. Dice di non preoccuparci, si e' solo frantumanto il lunotto. Non mi fido. Lo raggiungo, lo riporto  a casa, ha un po' di sbronza triste. Ripeto mille molte di evitare, di non esagerare, ne parlo senza problemi, come un 50enne puo' parlare ad un 20enne,  so che oggi e' normale tra i ragazzi alzare il gomito. Seppure astemio, sono comprensivo e peso ogni parola. Dialogo, dialogo, dialogo, senza mai rotture che potrebbero sortire effetto contrario. Ma dalle notti lunghe non se ne esce. E' vero, anche gli orari sono cambiati, oggi escono all'ora in cui noi si rientrava. E senza un bicchiere in mano si sentono fuori dal gruppo. Glielo spieghi, non e' il bicchiere che fa l'uomo. O la donna. Speri capiscano, maturino. A 20 anni, se non fai stupidaggini non cresci, lo sai. Continui a vegliare. 
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