L'università di Perugia inaugura oggi, 25 novembre, nella giornata contro la violenza alle donne, uno sportello anti violenza aperto a tutti: alle studentesse, agli studenti, ma anche al personale
Silvia Fornari, docente di Sociologia Dipartimento di Filosofia Scienze sociali umane e della formazione dell'università degli studi di Perugia, è la coordinatrice dello Sportello
Com'è nata questa iniziativa?
«Lo sportello nasce dall'interesse che c'è stato da parte dell'Ateneo rispetto al tema della violenza di genere.
In cosa consiste e come funzionerà lo sportello?
«Lo sportello è un servizio rivolto agli studenti e alle studentesse e anche al personale docente e amministrativo dell'ateneo. Tutti e tutte si possono rivolgere a questo sportello per chiedere informazioni sui servizi che vi sono sul territorio ma anche per confrontarsi con personale formato»
L'università si è aperta anche alle associazioni del territorio, coinvolgendole.
«Sì, è stato chiesto il coinvolgimento delle associazioni che lavorano sul territorio su questo temi. Le associzìazioni di volontariato hanno aderito costituendosi in una associazione temporanea di scopo e siglando un accordo con l'ateneo che, formalmente, avverrà oggi, il 25 novembre. Con questo accordo saranno le associazioni a svolgere il servizio di sportello che, ad oggi, è solo per via telefonica (075/5853990), attivo tutti i giovedì dalle 15 alle 18. Il servizio è completamente gratuito e i volontari non percepiscono alcun compenso anche se sono inseriti in un progetto di formazione e di crecsita. Quando finiranno le restrizioni dovute alla pandemia si potrà attivare uno sportello in presenza, in un luogo riservato delle sedi dell'ateneo, sia a Perugia sia a Terni e Narni, per garantire la privacy ma anche per stare ancora più vicini a chi può avere bisogno di questo servizio. Lo Sportello è un servizio universitario per dare uno spazio di ascolto contro ogni forma di violenza o discriminazione nei confronti delle donne e degli uomini, quindi anche discriminazione in base all'orientamento sessuale» .
Pensa che questo servizio si potrà sviluppare in maniera diversa?
«Sì perchè l'obiettivo è anche di tenere in considerazione i dati di questa che emergeranno e di analizzarli nel rispetto della privacy per organizzare poi anche successivamente interventi anche più incisivi. Questa iniziativa serve anche per dare un segnale che l'ateneo è vicino a questi temi e ha interesse che ci sia una tutela delle persone. Potranno dunque anche seguire approfondimenti, formazione o altro, sempre in collaborazione con le associazioni».