Sono ancora troppi i pregiudizi sulla violenza di genere. Ed emergono nei commenti, nelle cronache fino fino alle aule dei tribunali. Le vittime, quando finiscono davanti a un giudice, rischiano di essere punite due volte. Lo evidenzia, dati alla mano, lo studio dell'Università della Tuscia Stereotipo e pregiudizio (Step). I risultati della ricerca su stereotipi nel linguaggio giuridico e nella narrazione giornalistica, saranno presentati organizzato dall'Università della Tuscia e Differenza Donna.
L'indagine
Step è stato realizzato nell’ambito del programma finanziato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri – dipartimento per le Pari Opportunità per promuovere la prevenzione e il contrasto alla violenza contro le donne. Il progetto, coordinato dalla responsabile scientifica professoressa Flaminia Saccà dell’Università della Tuscia, ha esaminato stereotipi e pregiudizi di genere nell’ambito, da un lato, del linguaggio giuridico (adottato in particolare da magistrati, avvocati e operatori delle forze dell’ordine) e, dall’altro, nel racconto giornalistico (con particolare attenzione al linguaggio della stampa quotidiana).
Lo studio ha indagato i pregiudizi e gli stereotipi di genere che colpiscono le vittime di violenze, attraverso l’analisi della loro rappresentazione, proposta all’interno dei Tribunali penali italiani attraverso i testi delle proprie sentenze.
La discussione
All’evento per la presentazione della ricerca saranno presenti il rettore dell'Università della Tuscia Stefano Ubertini, Daniela Di Ottavio, referente del rettore per l’inclusione e l’equità, Tiziana Laureti, direttrice del Dipartimento di Economia, Ingegneria, Società e Impresa, Flaminia Saccà, responsabile scientifica del progetto università della Tuscia, Elisa Ercoli, presidente Differenza Donna, Rossana Fabrizio, dirigente ufficio per le Politiche per le Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio.
Seguirà una tavola rotonda dal titolo “Il contrasto alla violenza contro le donne a 10 anni dalla Convenzione di Istanbul” che sarà moderata dall'avvocato Maria Teresa Manente, responsabile ufficio legale Differenza Donna. Vi prenderanno parte l’onorevole Valeria Valente, presidente della Commissione parlamentare d'inchiesta sul femminicidio, Paola Di Nicola Travaglini, giudice del Tribunale penale di Roma, Francesco Menditto, procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Tivoli.
Si parlerà poi di “Stereotipi e pregiudizi nella rappresentazione della violenza contro le donne sui media” nella tavola rotonda moderata da Luisa Rizzitelli, esperta di comunicazione, formatrice, la senatrice Valeria Fedeli, della Commissione vigilanza Rai, Maria Spiotta, responsabile per Differenza Donna ONG del Numero nazionale Antiviolenza e Stalking 1522 del Dipartimento per le Pari Opportunità.
I risultati della ricerca verranno commentati anche da Fabrizia Giuliani, filosofa del linguaggio dell’università La Sapienza di Roma.