Il finto femminista fa mille promesse e poi ciaone, la giunta rosa non c'è

Il finto femminista fa mille promesse e poi ciaone, la giunta rosa non c'è
di Mario Ajello
Mercoledì 23 Dicembre 2020, 14:18 - Ultimo agg. 12 Maggio, 15:15
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Vorrei un gineceo con dentro un solo maschio, io, anche se mi scuso di esserlo e pur non sentendomi femmina sono arci-femminista. Così ragiona il politico e l’amministratore pubblico, che vuole mostrarsi tanto à la page e tutto dalla parte delle donne. Non gli bastano le quote rosa. Aspira a qualcosa di più e di meglio: alla pienezza rappresentativa del pink power, a un mondo tutto femmina. E se proprio dev’esserci - ma uffa! ma perché poi!? - un maschio nel proprio gineceo, ossia nel suo governo o nella sua giunta regionale, si mascheri questo intruso almeno da signorina come Jack Lemmon che diventa Daphne o Tony Curtis che si maschera da Josephine in «A qualcuno piace caldo». E comunque: prendiamo come esempio un aspirante presidente regionale o sindaco del nostro Sud. Promette prima di venire eletto e subito dopo: la metà dei miei assessori sarà donna. Tutti gli credono o fingono di credergli. Qualcuno avanza timidamente qualche dubbio, prova a non fidarsi ma viene rassicurato: metà donne? e certo! Fosse per me, assicura il maschione femministizzato, metterei solo donne perché governano meglio e ascoltano di più... Infatti poi fa la giunta e si fa la conta.

GLI ASSESSORI

Quanto è la metà di otto (assessori)? È quattro.

E quante donne entrano in quello che doveva essere un gineceo? Soltanto due. E ciao ciao. Ecco insomma il Maschio Ciaone. Quello che in politica, ma anche nel resto della vita e nelle altre attività, promette chissà quale rivoluzione di genere, lancia appelli roboanti («Donne, fatevi sentire, valete più di noi!!!»). Si batte i pugni sul petto per essere stato troppo maschio per troppa parte della propria esistenza (come facevo a non capire...) ma adesso giura di volersi emendare appena si creerà la nuova task force (a proposito: nel Comitato Tecnico Scientifico che sovrintende alla lotta governativa contro il Covid tra tanti sapienti donne zero). E tutto ammiccante e provocante, questo eroe della parità e del sacrosanto riequilibrio si rivolge così alle colleghe meritevoli di essere prese sul serio: io vi salverò. Invece, è un Maschio Ciaone, tutto chiacchiere e distintivo, pronto a rifilare la fregatura. Ma ti ci porta con mano. Suggerisce - anzi afferma o meglio: io pretendo! - che nei concorsi una bella parte venga riservata alle donne. Idem nei consigli di amministrazione. Ma poi tocca ingaggiare una lotta all’ultimo sangue, per farci entrare quando va bene due donne o tre, tra spaesamenti e mal di pancia (non saranno troppe?) e lui di rado partecipa alla battaglia. S’è imboscato il falso femminista. Magari è scappato in Arabia Saudita: lì sì che si sta meglio. E ciaone! 

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