Alitalia, sei offerte a Fs ma Atlantia resta in pole

Alitalia, sei offerte a Fs ma Atlantia resta in pole
Alitalia, sei offerte a Fs ma Atlantia resta in pole
di Rosario Dimito
Lunedì 15 Luglio 2019, 08:52 - Ultimo agg. 20:12
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Fs, Delta Airlines, Tesoro e altri quattro si fanno avanti per far risorgere, per la terza volta negli ultimi dieci anni, Alitalia. Ma considerando tutte le condizioni sul tavolo, come i paletti espliciti di Delta, quelli impliciti di Atlantia, la bozza di piano industriale-guida fatta da Fs e Delta e modificabile con la condivisione degli attori principali e le compatibilità delle varie indicazioni di sviluppo proposte, il consorzio che dovrebbe proporre Fs comprende Delta, Tesoro e Atlantia.

Ieri in tarda mattinata, prima della scadenza delle ore 18, sono iniziate a pervenire a Mediobanca, advisor di Fs, le dichiarazioni di interesse da Atlantia, Toto, Germán Efromovich, imprenditore polacco azionista di Avianca, gruppo Lotito. Delta Airlines aveva già scritto nelle settimane scorse e ha ribadito il suo interesse nella nottata di mercoledì 10 contestualmente alla preclusione a partecipare in una cordata con altri partner indesiderati. «Si auspica che il cda di Fs decida quanto prima e che scelga l'offerta più ambiziosa e non tra quelle conservative. Alitalia ha bisogno di tornare a giocare in attacco e non in difesa», ha detto Luigi Di Maio, poco dopo la scadenza del termine. E fonti del Ministero: «Bene le quattro offerte. Ci sono tutti i margini per decidere il consorzio e rilanciare definitivamente Alitalia. Le numerose offerte arrivate dimostrano la bontà dell'operazione di mercato».

Le lettere di interesse erano corredate da garanzie e sommarie indicazioni di piani industriali. L'esame e le valutazioni delle carte pervenute ieri sotto il profilo industriale e finanziario sono state subito avviate da piazzetta Cuccia, con il supporto legale di Gianni Origoni Grippo Cappelli & partners, legale della gestione straordinaria, nel corso di un vertice al Mise fra il capo di gabinetto Vito Cozzoli, il team dell'ad di Ferrovie Gianfranco Battisti e altri consulenti protrattosi fino a tarda sera.
 



LE COMPATIBILITÀ
Con l'esame si sarebbe passati alla scremature delle varie avances in vista del cda di stamattina di Fs che dovrà deliberare la lettera al Mise con la quale scioglierà la riserva perché si sono avverate alcune condizioni sospensive legate alla partecipazione di partner in grado di assicurare la copertura dell'intero capitale. Serviranno alcune settimane per definire gli altri dettagli come il piano, le quote di partecipazione i nuovi vertici della compagnia.

Dopo un infinito tira-e-molla voluto da Di Maio per le polemiche legate alla revoca della concessione ad Autostrade a causa del crollo del Ponte di Genova, con la mediazione provvidenziale del premier Giuseppe Conte, si è creato un disgelo e Atlantia ha presentato la sua manifestazione di interesse. L'ad del gruppo dei Benetton Giovanni Castellucci ha avuto un ampio mandato dal cda per negoziare piano industriale, vertici della nuova Alitalia, altri soci. «La quota maggioritaria della nuova Alitalia sarà di Fs e Tesoro» ha proseguito Di Maio, «poi c'è Delta, una delle migliori compagnie al mondo, manca il quarto». Si vorrebbe dare a Fs e Atlantia una quota quasi uguale.

Ma al termine di una riunione-fiume ha prevalso la soluzione attesa da tempo perché la più strutturata e compatibile. Le indicazioni di Toto, Efromovich, Lotito avrebbero stravolto il piano originario che comunque Atlantia vuole aggiustare nella parte in cui non crea uno sviluppo nel Nord America per non disturbare Delta e chiede una valorizzazione ulteriore di Fiumicino. Probabilmente già da stasera i nuovi alleati si siederanno al tavolo con McKinsey e Oliver Wyman per rivedere il piano.
 

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