Autostrade, niente revoca: ecco il piano. Atlantia vola in Borsa: +25%. De Micheli: «Uscita totale dei Benetton»

Autostrade, niente revoca: ecco il piano. Atlantia vola in Borsa: +25%
Autostrade, niente revoca: ecco il piano. Atlantia vola in Borsa: +25%
di Rosario Dimito
Mercoledì 15 Luglio 2020, 11:16 - Ultimo agg. 16 Luglio, 01:13
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Gran balzo questa mattina in Borsa del titolo Atlantia, che tra sospensioni e riammissioni al listino è arrivata a guadagnare fino al 25%. Il motivo è anzitutto legato al fatto che l’ipotesi di revoca della concessione della controllata Autostrada sembra definitivamente caduta. Ciò significa che il temuto impoverimento del patrimonio di Atlantia viene meno. Ma a quali costi per la famiglia Benetton, azionista di maggioranza relativa della holding? Tutto è ancora da capire, anzi c’è chi sostiene che alla fine il danno per la famiglia di Ponzano sarà lieve. Ecco il piano nelle linee più precise possibili che, allo stato, è alla base dell’accordo trovato nella notte tra le diverse componenti del governo e tra governo e Benetton.

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I punti


Anzitutto la nazionalizzazione: a conclusione del percorso, che potrebbe durare anche un anno, Autostrade per l’Italia diventa di proprietà pubblica. Cassa depositi e prestiti, il braccio finanziario controllato dal ministero del Tesoro all’83% e partecipato dalle fondazioni bancarie al 15,9%, acquisirà fino al 90% probabilmente con modalità mista, aumento di capitale e acquisto di azioni. Quasi sicuramente al riassetto non parteciperà F2i, il fondo infrastrutturale che finora è stato al tavolo del negoziato con i Benetton e avrebbe coinvolto Fondazioni, Casse di previdenza, Poste vita in un’operazione di mercato che, proprio per questo motivo, avrebbe dovuto consentire all’investitore di condividere la governance, senza una prevalenza dello Stato. La partecipazione di Cdp dipenderà dall’atteggiamento dei soci di minoranza di Aspi - Allianz e Silk Road Fund - che detengono il 12% e potrebbero mettersi di traverso anche con impugnative davanti alla giustizia italiana ed europea. Ma ormai sembra che il dado sia tratto e Cdp, in coerenza con la propria mission, consoliderà in tal modo la leadership nelle infrastrutture, così come avviene in Francia e Germania per le sue omologhe.
 

L'operazione


Al di là della posizione dei soci di minoranza, l’ultimo scoglio da superare sono i valori dell’operazione: quanto dovrà spendere Cdp? Aspi valeva 14,5 miliardi tre anni fa, ai tempi dell’ingresso dei tedeschi e cinesi. Oggi la valutazione è sicuramente scesa per tante ragioni, non tutte industriali di cui si dovrà tener presente quando ci si siederà al tavolo. Si ragiona attorno a 9-11 miliardi di enterprise value, sebbene questa mattina la società in Borsa abbia riagguantato, grazie al balzo del titolo, quota 11,5 miliardi. Proprio il prezzo sarà oggetto dell’ultima negoziazione fra Cdp e Atlantia che potrà essere intermediato dagli advisor. Verosimilmente Cdp dovrà convocare un cda straordinario, in anticipo rispetto a quello in calendario il 3 agosto almeno per prendere atto dell’operazione, da eseguire appunto nell’arco di un anno, quando potrebbe essere previsto lo sbarco in Borsa di Aspi, mercati permettendo.

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