Draghi, allarme crescita: «Protezionismo pesa su fiducia». Rischi dalla Brexit

Draghi, allarme crescita: «Protezionismo pesa su fiducia». Incertezze anche dalla Brexit
Draghi, allarme crescita: «Protezionismo pesa su fiducia». Incertezze anche dalla Brexit
Giovedì 24 Gennaio 2019, 15:24 - Ultimo agg. 25 Gennaio, 06:40
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«I rischi per le prospettive» economiche dell'Eurozona «si sono mossi verso il basso». Lo ha detto il presidente della Bce, Mario Draghi, citando fra i fattori di rischio il protezionismo, gli scenari geopolitici, i Paesi emergenti e la vulnerabilità dei mercati finanziari. Secondo Draghi inoltre «La minaccia del protezionismo sta pesando sulla fiducia economica». Rischi anche dalla Brexit: «Lunghe trattative rappresentano un rischio per la crescita economica».
 

Per questo «è ancora necessario un significativo stimolo monetario per sostenere l'inflazione» nell'Eurozona, ha sottolineato segnalando che l'inflazione nei prossimi mesi «rallenterà» a causa del calo dei prezzi del petrolio. La Banca Centrale Europea ha lasciato i tassi di interesse invariati: il tasso principale resta fermo allo 0%, quello sui prestiti marginali allo 0,25% e quello sui depositi a -0,40%.

«Nel breve termine la crescita economica sarà probabilmente più debole rispetto a quanto anticipato», ha spiegato. Ma «c'è unanimità, nel consiglio direttivo della Bce, che la probabilità di una recessione sia bassa». 

«Il settore bancario» nell'Eurozona «è molto più solido rispetto all'inizio della crisi». I dati del sondaggio della Bce sul credito bancario (bank lending survey) mostrano «un lieve irrigidimento principalmente in Italia, non nel resto della zona euro», ha aggiunto al termine del Consiglio. L'indagine, diffusa il 22 gennaio, evidenziava un «lieve irrigidimento dei i criteri di offerta sui prestiti a imprese e a famiglie per l'acquisto di abitazioni» e stimava «una lieve contrazione nel trimestre in corso mentre quella da parte delle famiglie continuerebbe a espandersi». 

«Vogliamo che le Tltro (le maxi-aste di liquidità, ndr) siano utili per affrontare un problema di frammentazione nei mercati del credito: devono essere parte di una strategia di politica monetaria, non uno strumento a favore di un settore di un paese». 
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