Bitcoin e criptovalute, G20 categorico
«Non si possono considerare monete»»

Bitcoin e criptovalute, G20 categorico «Non si possono considerare monete»»
Martedì 20 Marzo 2018, 20:18
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Il vertice del gruppo dei venti, che si è appena chiuso a Buenos Aires in Argentina, ha bollato le criptovalute come un qualcosa di utile per l'economia mondiale, ma senza considerarle alla stregua di vere e proprie monete. "I cripto-asset sono privi degli attributi delle valute sovrane", taglia corto il comunicato finale del G20, bocciando di fatto le aspirazioni di Bitcoin, Ripple ed Ethereum, giusto per citare le principali divise virtuali.

I ministri delle finanze e i banchieri centrali delle venti principali economie al mondo hanno infatti "riconosciuto che l'innovazione tecnologica, inclusi i cripto-asset sottostanti, ha il potenziale di migliorare l'efficienza e l'inclusività del sistema finanziario e, più in generale, l'economia". Ma nel comunicato si legge anche che "i cripto-asset, tuttavia, sollevano problemi in merito alla protezione dei consumatori e degli investitori, all'integrità dei mercati, all'evasione fiscale, al riciclaggio di denaro e al finanziamento al terrorismo". Per il G20, conclude il testo finale, "a un certo punto i cripto-asset potrebbero addirittura avere implicazioni sulla stabilità finanziaria". Sono dunque qualcosa di estremamente rischioso e, pertanto, vanno tenuti lontani dai canali economici e finanziari ufficiali. Almeno per ora.
Il governatore di Bankitalia, Ignazio Visco, ha detto però che i partecipanti si sono detti d'accordo sul fatto che le cripto-valute pongono sì dei rischi, ma non devono essere messe al bando. Il Bitcoin nel frattempo guadagna oltre il 5%, sotto quota 9mila dollari.

Il G20 ha ribadito inoltre l'impegno dei Grandi 20 nella lotta contro il protezionismo e riconosciuto la necessità di "ulteriore dialogo e più interventi" sul commercio, a pochi giorni dall'entrata in vigore di dazi Usa su alluminio e acciaio. Nel comunicato finale è stata aggiunta una frase che non era presente nella prima versione della bozza, che sottolinea la necessità di ulteriori negoziati sulle questioni commerciali. "Il commercio internazionale e gli investimenti sono motori primari per la crescita, la produttività, l’innovazione, la creazione di posti di lavoro e lo sviluppo - si legge -. Ribadiamo le conclusioni raggiunte dai nostri leader sul commercio al summit di Amburgo e riconosciamo la necessità di maggior dialogo e interventi. Stiamo lavorando per rafforzare il contributo del commercio alle nostre economie".
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