«Un comma per escludere rischi di utilizzo del Governo delle riserve auree? Bè si può aggiungere.
Non c'è nessuna intenzione da parte nostra di vendere. Così fughiamo questo dubbio ridicolo. Ci sono stati degli errori in passato sulla Banca d'Italia. In Francia la Banque de France è dello stato francese. La Banca d'Italia non è del tutto dello Stato italiano perché ha degli azionisti che in origine erano dello stato ma ora sono privati». Borghi ha commentato anche la possibile riconferma del Vice Direttore generale Signorini: «Non sono d'accordo. Penso che la discontinuità ci debba essere. Perché un conto è l'indipendenza, un conto è l'irresponsabilità. Se tutti siamo d'accordo che la Banca d'Italia ha vigilato male, ci deve pur essere un modo per i cittadini o per i loro rappresentanti di mostrare la loro insoddisfazione».