Coronavirus, il Governo: un altro mese di rinvio per il fisco

Coronavirus, il Governo: un altro mese di rinvio per il fisco
Coronavirus, il Governo: un altro mese di rinvio per il fisco
di Luca Cifoni
Giovedì 26 Marzo 2020, 07:36 - Ultimo agg. 11:36
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Ulteriori fondi per sanità e protezione civile, primi indennizzi per le imprese con significative perdite di fatturato. La preparazione del decreto economico anti coronavirus di aprile che impegnerà altri 25 miliardi è ancora in corso ma queste dovrebbero essere le voci di spesa più significative, accanto ad un possibile potenziamento degli ammortizzatori sociali reso necessario anche dal blocco per via legislativa di pezzi importanti del mondi produttivo. L’altro grosso nodo da sciogliere nel provvedimento riguarda i versamenti fiscali. 

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Con il testo già in vigore e ora in discussione in Parlamento le scadenze slitteranno a fine maggio e questo ha fatto sì che sul piano contabile gli interventi risultino al momento neutrali: siccome si tratta solo di un rinvio e quindi si presume almeno in teoria che le imposte non versate entrino in cassa più avanti, a giugno, comunque entro l’anno.
Ora però in un contesto economico che non è certo migliorato, anzi si è aggravato per il blocco forzato di una serie di settori produttivi, l’esecutivo dovrà decidere il da farsi; al momento l’opzione prevalente è quella di proseguire con un approccio graduale e dunque prevedere un ulteriore rinvio delle scadenze, di un altro mese. Così però si arriva a ridosso di date rilevanti del calendario fiscale come quella relativa alla prima rata dell’Imu e all’autoliquidazione in particolare per i soggetti Iva.

L’elemento considerato molto positivamente a Via Venti Settembre è il fatto che il mancato gettito di marzo si sia rivelato molto inferiore a quanto stimato, circa un terzo delle risorse preventivate. Ma come già detto che le cose sono destinate a peggiorare, almeno nell’immediato. In ogni caso il Mef punta ad approvare il nuovo decreto prima di Pasqua, con sufficiente anticipo rispetto alle scadenze fiscali di metà mese. Per evitare altra confusione in un momento complicatissimo per famiglie e imprese.
 

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