Cucine Berloni in liquidazione, 85 dipendenti dello storico marchio rischiano il posto

Cucine Berloni in liquidazione, 85 dipendenti dello storico marchio rischiano il posto
Cucine Berloni in liquidazione, 85 dipendenti dello storico marchio rischiano il posto
Venerdì 29 Novembre 2019, 20:14 - Ultimo agg. 30 Novembre, 20:09
3 Minuti di Lettura

Sono 85 i posti a rischio alla Berloni cucine di Pesaro dopo la decisione improvvisa della società Berloni Group srl di mettere in liquidazione l'azienda. Operai in sciopero oggi e picchetto davanti allo stabilimento dopo la notizia arrivata come un fulmine a ciel sereno per un'impresa in salute: ordini in crescita del 25% rispetto all'anno scorso, 15 milioni di euro di fatturato e negozi monomarca in ascesa. Oggi gli operai parlavano di un «delitto perfetto» perché si «uccide una fabbrica che ha ordini a non finire, con assunzioni di otto persone fino a tre mesi fa».

Pace fiscale, lunedì alla cassa 1,8 milioni di italiani: chi non paga perde i benefici

Un marchio storico che nasce nel 1960 dai fratelli Antonio, classe e Marcello Berloni, originari di Serrungarina, quinta elementare, figli di contadini, con grande voglia di creare un impero che ha toccato l'equivalente di 200 milioni di euro di fatturato fino ai primi anni Duemila con 400 dipendenti. Nel 2012 la cassa integrazione per 380 addetti e il concordato. Nel 2014 inizia l'avventura di Berloni Group, prima in affitto poi l'acquisto di un ramo d'azienda di Berloni spa da parte di proprietari taiwanesi, decisi a investire nel Pesarese in uno dei settori più riconoscibili del Made in Italy. Una ripresa che sembrava marciare fino alla decisione di liquidare l'azienda.

Alitalia: dopo il meeting day tocca ai commissari 

Le istituzioni incredule si schierano al fianco dei lavoratori. Il sindaco di Pesaro Matteo Ricci, che ha raggiunto gli operai in sit-in, insieme al consigliere regionale Pd Andrea Biancani, parla di «notizia inaspettata in verità non legata alla produzione. L'azienda stava andando meglio - osserva - era riuscita ad alzare di nuovo la testa dopo anni di difficoltà. Siamo vicini ai lavoratori, capiamo lo stato d'animo di chi, dalla mattina alla sera, si ritrova in questa situazione». «Una strana vicenda» legata ai soci taiwanesi, secondo Ricci, «che improvvisamente decidono di mettere in liquidazione la società, pare per discussione societaria e diversità di vedute nella proprietà». Il sindaco cercherà «un canale per parlare con la proprietà, per capire se la decisione sia irreversibile o meno. Se non lo è dobbiamo aprire un tavolo anticrisi».

Imprese, diminuiscono i fallimenti nel 2019

Anche per il presidente della Regione Luca Ceriscioli è «fulmine a ciel sereno».

Solidarietà ai lavoratori anche dal segretario Pd Marche Giovanni Gostoli: «Siamo di nuovo al vostro fianco». Mentre Cna Pesaro Urbino esprime «sconcerto e viva preoccupazione» e i timori si estendono alle imprese che hanno con Berloni rapporti di subfornitura e ad ulteriori gravi rischi occupazionali.

«Stop ai cantieri e operai licenziati. Tutto questo per colpa della banca»

© RIPRODUZIONE RISERVATA