Deiulemar, la Cassazione ultima spiaggia degli armatori

Deiulemar, la Cassazione ultima spiaggia degli armatori
Domenica 20 Maggio 2018, 13:45
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TORRE DEL GRECO - Mancata notifica di alcune udienze durante il processo di primo grado, contestazione della condanna per la distrazione abusiva di risparmi, pene considerate nel complesso troppo elevate. Sono principalmente questi i motivi alla base della decisione dei legali degli armatori Deiulemar di presentare praticamente in extremis rispetto ai termini di legge il ricorso in Cassazione contro le sentenze in appello emessa a novembre dalla corte di Roma.

Una decisione, per certi versi scontata stando alla strategia della difesa degli imputati, che ovviamente allunga i tempi per le condanne definitive a carico di cinque dei sette imputati niziali: restano fuori dalla procedura legata alla Cassazione, la moglie dell'ex amministratore unico Michele Iuliano, Maria Luigia Lembo, condannata in via definitiva a tre anni e mezzo con patteggiamento proprio a novembre, e Leonardo Lembo, che invece ha già scontato i quattro anni e mezzo comminati prima ancora del giudizio di primo grado.

Restano da definire le posizioni di Pasquale e Angelo Della Gatta (condannati in appello a 11 anni e 8 mesi di reclusione), della sorella Micaela (cinque anni e quattro mesi); dell'unico fondatore ancora in vita del gruppo Giuseppe Lembo (per lui la corte d'appello ha avuto la mano più pesante, con una pena detentiva di 13 anni); la figlia dell'ex ad, Giovanna Iuliano, condannata a novembre a cinque anni e quattro mesi. Sullo sfondo la sentenza penale definitiva sul crac della Deiulemar compagnia di navigazione, la società armatoriale nella quale quasi tredicimila persone hanno investito oltre 720 milioni di euro.

Nello specifico i legali che curano gli interessi dei cinque imputati (per la famiglia Della Gatta Alfonso Maria Stile e Giro Sepe; per Lembo l'avvocato Eugenio Cricrì; per Iuliano Gennaro Imbò) hanno puntato gran parte della loro strategia sull'elemento nuovo emerso dalla corte d'appello: la condanna per ciò che concerne la distrazione abusiva di risparmi. Una condotta illecita contestata soltanto dai giudici di secondo grado. Su questo aspetto dunque focalizzano la loro attenzione gli avvocati nel motivare i ricorsi, che di conseguenza va ad incidere anche sulle condanne complessive, ritenute sempre secondo la tesi difensiva troppo elevate ripetto alle effettive responsabilità degli armatori. Non ultimo, ed è il caso soprattutto dei fratelli Pasquale e Angelo Della Gatta, la mancata notifica di alcune udienze svolte in primo grado. Un caso, per la verità, già sollevato all'atto del ricorso in appello dagli avvocati Stile e Sepe, ma che non è stato tenuto in considerazione nel corso del procedimento in secondo grado.

La decisione di ricorrere in Cassazione da parte degli armatori, non coglie di sorpresa gli obbligazionisti : «Era una scelta scontata, seguiremo anche queste nuove fasi di giudizio» sottolinea uno di loro. La concentrazione dei risparmiatori resta molto alta anche sul fronte delle tante cause parallele nate attorno al fallimento della Parmalat del mare, avvenuto sei anni fa.

In particolare a giugno è in programma la prima udienza relativa alla causa intentata contro la bank of Valletta, procedimento che ha già portato il tribunale di Torre Annunziata ad emettere una richiesta di sequestro conservativo ai danni dell'istituto maltese per 362 milioni.
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