Draghi: priorità crescita e lavoro, l'Italia sa cosa deve fare

Draghi e Tria
Draghi e Tria
Sabato 13 Aprile 2019, 22:03 - Ultimo agg. 15 Aprile, 14:12
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Le «priorità sono la crescita e l'occupazione. E l'Italia sa molto bene cosa fare». È il messaggio lanciato da Mario Draghi a Washington al termine dei lavori del Fondo monetario internazionale, che vede l'Italia come un possibile rischio per l'economia di Eurolandia. Rassicura invece il ministro dell'economia Giovanni Tria, che spiega come a livello internazionale non ci sia un problema Italia: «Le attuali incertezze dell'economia non riguardano solo il nostro paese, ma si tratta di una situazione di rallentamento generale», dice il titolare di via XX settembre.

Per il ministro quindi l'Italia non è tornata particolarmente al centro dell'attenzione dei lavori del Fondo: la questione del debito non è stata sollevata, «è chiaro comunque che è una preoccupazione che esiste ed esiste anche in
Italia». Incalzato sul tema della compatibilità fra flat tax e la sterilizzazione dell'Iva, il ministro precisa: «Credo che non sia questo il problema centrale dell'economia italiana». Una «compatibilità» che si deve trovare fra diversi obiettivi: «L'Italia ha uno spazio fiscale limitato per fare politica espansiva, ma allo stesso tempo quando siamo vicino a una stagnazione non si possono fare misure restrittive. Bisogna vedere cosa fare, ci stiamo lavorando». Tria respinge anche al mittente le accuse del vicepresidente della Commissione Ue Valdis Dombrovskis, secondo cui il rallentamento dell'Italia è in parte dovuto alle decisioni prese dal governo. «Sono osservazioni che non sono attinenti a quanto sta accadendo. Si sa, ci sono le elezioni europeo».

Tria sottolinea quindi la necessità di una riforma fiscale che alleggerisca il peso sul ceto medio, il tutto «senza perdere di vista la stabilità finanziaria». A ritenere necessaria un'ampia riforma fiscale dopo 40 anni è anche il governatore della Banca d'Italia, Ignazio Visco, accanto al ministro dell'Economia nella conferenza stampa conclusiva dei lavori del Fmi. Un Fondo che non ha risparmiato osservazioni anche critiche all'Italia, anche se Christine Lagarde - alla quale Tria ha spiegato le misure contenute nel Def nel corso di un incontro bilaterale - stempera i toni: «Con Tria abbiamo avuto un colloquio molto positivo sull'economia italiana e su come favorire la ripresa e il rafforzamento del sistema bancario», riassume Lagarde.

Il rallentamento italiano si inserisce in un quadro di frenata europea, sul cui outlook pesano rischi al ribasso. Fra
questi la Brexit e le incertezze politiche. Draghi comunque non esclude una ripresa dell'area euro nella seconda parte dell'anno, anche se si tratta di uno scenario che presenta dei rischi. E proprio per questo la Bce continua a portare avanti una politica monetaria accomodante. Ma - avverte Draghi - la politica monetaria non può fare tutto, a questo punto la politica di bilancio è molto importante. 

 
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