Rc auto, niente tariffa unica ma arrivano sconti per la Campania

Rc auto, niente tariffa unica ma arrivano sconti per la Campania
di Marco Esposito
Mercoledì 17 Ottobre 2018, 11:00
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La politica torna ad affrontare il caro Rc auto ma la tariffa unica per i virtuosi, al momento, non c'è. Nell'ultimo Consiglio dei ministri, lunedì notte, nel decreto fiscale è stato inserito in extremis il capitolo Rc auto con l'impegno per una formula «equa sul territorio». Poche parole per dire che «per realizzare una Rc auto equa, con i canoni differenziati rispetto al territorio, si eliminano i vincoli di trasferimento della polizza da un assicuratore a un altro». Se l'italiano non è un'opinione, le differenze territoriali restano ma diventa più facile la portabilità della polizza, cioè il passaggio da una compagnia all'altra anche prima che scada la durata del contratto. In province come Napoli e Caserta, però, cambiare compagnia assicuratrice equivale alla scelta tra la padella o la brace.

Il testo del decreto ancora non c'è e quindi non è possibile trarre conclusioni. Le associazioni dei consumatori si dividono con il Codacons che si fida dell'annuncio e plaude all'iniziativa («Sono anni che denunciamo il massacro subito dagli automobilisti del Sud Italia sul fronte delle assicurazioni», dice il presidente Carlo Rienzi) e Altroconsumo che aspetta di vedere le carte perché «rimane oscuro cosa si voglia fare sul fronte Rc auto».
 

Durante la scorsa legislatura, la linea dei Cinquestelle era chiara: tariffa unica per gli automobilisti in classe di massimo sconto, indipendentemente dalla residenza. Una battaglia condotta a Montecitorio, fino a metà 2017, da Luigi Di Maio, all'epoca vicepresidente della Camera, e da Sergio Puglia, battaglia che portò una vittoria legislativa grazie all'unità d'azione tra i pentastellati e Leonardo Impegno del Pd, vittoria poi mutilata dalla retromarcia del Partito democratico in Senato, in occasione del varo della legge sulla Concorrenza. La tariffa unica si trasformò in uno sconto «aggiuntivo e significativo» per chi è residente nelle province a prezzo più elevato, non fa sinistri per quattro anni e monta la scatola nera. La norma non ha mai funzionato anche perché non è stato varato un decreto del ministero dei Trasporti che individuasse i requisiti delle scatole nere.

Ora che Di Maio è ministro dello Sviluppo economico, e quindi è titolare del dossier assicurazioni, il suo obiettivo è far funzionare gli sconti e contenere le tariffe con una maggiore concorrenza. Tre le strade tracciate. La prima, espressa nel comunicato ufficiale, prevede appunto la portabilità tariffaria in qualsiasi giorno dell'anno e senza necessità di smontare la scatola nera. La seconda è maturata in un emendamento al codice delle assicurazioni presentato nel decreto sicurezza «al fine di favorire e semplificare l'applicazione degli sconti obbligatori» previsti per i virtuosi. In pratica si prevede che gli sconti debbano scattare anche prima «della piena operatività delle disposizioni relative alla individuazione dei meccanismi elettronici», cioè delle scatole nere, inoltre gli sconti vanno applicati «anche se non siano ancora stati installati i dispositivi purché sia stato stipulato il contratto che ne prevede l'installazione». La terza strada, infine, prevede il contrasto all'abuso di targhe estere, soprattutto di paesi dell'Est Europa, per eludere il caro polizza. Nel Dl sicurezza, infatti, il M5S presenterà una norma che varrà in alcune aree di Italia e che cerca di rispondere a un abuso di targhe straniere. Secondo Di Maio il fenomeno si sviluppa «soprattutto nelle zone dove ci sono costi per polizze assicurative particolarmente alti. Qui c'è qualcuno che - rispetto agli onesti che pagano una polizza a cui presto dovremo rimettere mano, perché la questione relativa a quanto sia cara l'Rc auto mi sta a cuore e su questo ci sto lavorando perché dobbiamo abbassare le tariffe indecenti - usano le targhe romene e bulgare». Con coperture, però, inferiori ai massimali italiani.

Molte buone intenzioni, quindi, ma nessuna che risponda direttamente alla domanda chiave: perché un guidatore che non è coinvolto da anni in sinistri, che arriva in classe di massimo sconto, deve veder caricato sulla propria polizza il costo del mancato contrasto ai falsi sinistri. Oggi, secondo i più recenti dati Ivass, un automobilista di Napoli in classe di massimo sconto paga il 58% in più della tariffa media italiana della medesima classe, nonostante in 54 casi su 100 abbia montato la scatola nera, contro i 20 casi su 100 della media nazionale.
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