Sud, Boccia: occorre visione lunga
​L'export? Cresce se c'è competitività

Sud, Boccia: occorre visione lunga L'export? Cresce se c'è competitività
di Antonino Pane
Sabato 15 Giugno 2019, 08:41 - Ultimo agg. 19:02
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Parte dalla Campania, prima regione del Mezzogiorno per valore delle esportazioni e in crescita del 6,5% nel primo trimestre dell'anno rispetto al 2018, l'idea di creare una inedita «Cernobbio dell'export», uno spazio di analisi, discussione, proposta concreta per un settore che nel 2018 in Italia ha pesato per circa 463 miliardi di euro. Il progetto del Forum è dell'imprenditore campano Lorenzo Zurino, attivo da oltre dieci anni nella distribuzione di prodotti food negli Usa. Ed è stato lo stesso Zurino a ribadire che l'appuntamento di Piano di Sorrento si terrà ogni terza settimana di giugno mentre una sessione straordinaria del Forum è già stata fissata per il prossimo gennaio a New York. Un progetto che è stato salutato con favore dal presidente di Confindustria Vincenzo Boccia che ha scelto proprio la terrazza di Villa Fondi a Piano di Sorrento per puntualizzare alcuni temi di attualità politica, a cominciare dalla possibilità che l'Europa apra una procedura d'infrazione contro l'Italia che, ha subito sottolineato, «va contro gli interessi del Paese. Abbiamo davanti a noi - ha detto Boccia - enormi sfide in chiave europea, come la scelta del prossimo commissario italiano alla Ue che, a nostro avviso, dovrebbe essere alla concorrenza, al mercato interno, all'industria o al commercio. E poi il futuro della Bce dopo Draghi, se l'Italia vuole essere protagonista della stagione riformista europea».

Boccia ha comunque precisato che non bisogna lasciarsi prendere dal pessimismo. «Io sono sempre ottimista», ha risposto a chi gli chiedeva quale fosse il suo stato d'animo. E poi lo sblocca cantieri. «Da tempo diciamo che ci sono risorse già stanziate: bisogna attivare quanto prima i cantieri. Lo Sblocca-cantieri rappresenta un passo avanti». E non poteva mancare il caso Whirlpool. «Revocare i contributi alle aziende - ha sottolineato il presidente di Confindustria - che stanno chiudendo gli stabilimenti nel nostro Paese, come sta facendo il Mise con la Whirlpool, è nelle cose: è evidente che il problema non è tanto governare i tavoli di emergenza, ma costruire una capacità attrattiva del Paese, a partire dal Mezzogiorno, che a nostro avviso dovrebbe diventare un hub attrattivo di investimenti internazionali, specialmente dopo Brexit. Vanno gestite le emergenze, ma occorre avere una visione lunga».
 


LA FORMULA
Il presidente Boccia, naturalmente, non ha tenuto in secondo piano il tema del Forum e cioè come migliorare le nostre esportazioni. «Chiediamo al governo - ha detto - di renderci competitivi. Più competitivi siamo, meglio possiamo esportare nel mondo i nostri prodotti, che sono prodotti di grande bellezza. Occorre una logistica competitiva, serve un piano di infrastrutture di medio termine. Così dalla manifattura si riparte per una grande reazione italiana ed europea e si dà centralità al tema del lavoro, per il quale bisogna ridurre tasse e contributi sui salari e sui premi di produzione e fare un grande piano di inclusione giovani. Occorre costruire un'idea del Paese tra tre, cinque e venti anni, non solo fare presentismo e tattica». Tra i partecipanti allo Ief alcuni tra i più importanti attori legati all'export Made in Italy e impegnati nei più svariati settori, da quello bancario a quello della moda, dalle fiere all'enogastronomia. I numerosi top manager e rappresentanti istituzionali sono stati impegnati in sessioni plenarie, tavoli tematici, focus di approfondimento e incontri bilaterali sui principali temi che caratterizzano la promozione del Made in Italy all'estero e le criticità affrontate dalle aziende esportatrici. Al Forum voluto da Lorenzo Zurino partecipano aziende interessate a migliorare la loro proiezione all'estero o che tendono ad affacciarsi sui mercati internazionali.
 
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