Ilva, Emiliano: «Non ritiro il ricorso al Tar se la salute è a rischio»

Ilva, Emiliano: «Non ritiro il ricorso al Tar se la salute è a rischio»
Lunedì 8 Gennaio 2018, 12:49 - Ultimo agg. 9 Gennaio, 09:33
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«Io non ritirerò mai un ricorso mettendo a rischio la salute dei tarantini anche se me lo dovesse chiedere il Consiglio regionale. Non è sufficiente, perché ho una delibera ben più importante, quella che approva le linee programmatiche, che è stata approvata dagli stessi consiglieri, alla quale rimarrò fedele sempre fino a che sarò presidente». Così il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, ha parlato con i cronisti della seduta del Consiglio regionale in programma martedì per decidere il ritiro del ricorso contro il dpcm ambientale sull'Ilva. Nel corso della seduta potrebbero essere proposti gli ordini del giorno dei consiglieri di Sinistra italiana e di Forza Italia, con cui si chiede che la Regione ritiri il ricorso presentato contro il decreto del preside del Consiglio che contiene il Piano ambientale dell'Ilva. Il ricorso - che secondo il minsitro dello Sviluppo Carlo Calenda se non viene ritirato porterà alla chiusura dell'Ilva - è stato presentato anche dal Comune di Taranto. Su questo punto, oggi a Bari, Emiliano ha convocato un vertice di maggioranza. 

«L'Ilva entro il 2020 può diventare l'acciaieria dal punto di vista ambientale migliore d'Europa, quello che è importante è che si sgomberi il campo dai ricorsi e lo si faccia rapidamente, e ragionando sul merito», ha sottolineato il ministro dello sviluppo economico Carlo Calenda a Circo Massimo su Radio Capital. Il ministro, riconoscendo i passi fatti del Governatore della Puglia e precisando di non aver «mai fatto guerra a Emiliano», ha sottolineato che per il presidente della Regione e il sindaco di Taranto le porte sono sempre aperte al Ministero: «L'importante è chiedere cose che si possono fare, stare sul merito delle cose, se si sta sul merito non c'è nessuna preclusione. Siamo istituzioni che si parlando, le questioni personali sono fuori dal tavolo sempre». 

«Io - ha invece detto Emiliano - ce l'ho scritto nel programma che l'Ilva deve essere decarbonizzata e resa inoffensiva dal punto di vista della salute delle persone. Quindi - ha sostenuto - i consiglieri regionali della Puglia possono legittimamente svolgere tutte le loro attività, ma noi rimarremo fedeli al programma».

«Io mi sono occupato di mafia tutta la vita, non credo che debba temere il Consiglio regionale. Avevo altro di cui preoccuparmi. È chiaro che c'è un tentativo da parte di molti soggetti di interferire. L'Ilva è abituata a comandare in Regione, non è abituata a subire il regolamento di legalità da parte della Regione. È questa la partita in corso», ha insistito Emiliano. 

«Sono abituati - ha continuato Emiliano - a dettare le regole al Comune e alla Regione. Questa è la prima volta in cui la Regione e il Comune, anziché farsi dettare le regole dall'Ilva, pretendono di far rispettare le leggi all'Ilva. E quindi - ha concluso - tenteranno di portare probabilmente l'offensiva anche dentro il Consiglio regionale. Ma questo non cambia nulla».

«Non è possibile utilizzare la vicenda Ilva per farsi raccomandare nelle candidature, diciamo così. Perché sono due cose che non c'entrano niente. E, in più, io non ho la facoltà di fare le liste», ha poi affermato Emiliano. Proprio il tema del siderurgico potrebbe essere affrontato. «Prego tutti di stare calmi - ha continuato - e di giocarsi le proprie prerogative secondo i propri desideri. Ma lasciando stare la Regione Puglia che non c'entra nulla con le aspettative elettorali di tutti». 

«Più che i partiti - ha aggiunto - sono i possibili candidati che sono in fibrillazione perché ci sono le elezioni. I possibili candidati devono sapere che io non faccio le liste, quindi è inutile che se la prendono con me e cercano di spaventare me. A parte che non ci riuscirebbero - ha sottolineato ancora- ma devono sapere che le loro possibilità di essere candidati vanno giocate nella sede competente, che è quella dei partiti romani dei quali non mi interesso». «Io - ha precisato - faccio il presidente della Regione Puglia e mi auguro di avere a disposizione una pattuglia di deputati pugliesi del livello di quella che ci ha consentito di avere la proroga del contratto di servizio dell'Acquedotto Pugliese, che ci ha consentito di avere nella ultima legge di Stabilità numerose norme che hanno consentito alla Puglia di essere meglio governata». «Se viceversa - ha proseguito - qualcuno si preoccupa solo delle proprie carriere politiche, non sono io il soggetto con il quale devono trattare. Se devono intimidire qualcuno, intimidiscano altri - ha concluso Emiliano - io non ho questa facoltà e non ho la capacità di farmi intimidire da chicchessia. È tempo sprecato con me». 

 

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