Ipoteche più facili e poteri alla Gdf. Imu, no al condono

Ipoteche più facili e poteri alla Gdf. Imu, no al condono
di Andrea Bassi e Luca Cifoni
Mercoledì 28 Novembre 2018, 07:28 - Ultimo agg. 09:30
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ROMA Il primo giro in Parlamento si è praticamente concluso. Il decreto fiscale è stato approvato in Commissione in Senato. Oggi l'aula terminerà il lavoro. Rispetto alle premesse della vigilia, si notano più le cose che non sono entrate che quelle inserite nel testo uscito da Palazzo Madama. Non c'è il «saldo e stralcio» a cui puntava la Lega. Senza il condono tombale, ha spiegato il sottosegretario all'Economia, Massimo Bitonci, il provvedimento diventa «una vera pace fiscale». Non entra nemmeno l'allargamento della sanatoria a Imu e Tasi, sulla quale c'erano i dubbi della Ragioneria generale. Dalla pace fiscale, invece, escono, a sorpresa, rafforzati i poteri della Guardia di Finanza.

LA PROCEDURA
A cominciare da una procedura accelerata per il pignoramento e il sequestro dei beni dei presunti evasori. Le manette a immobili e imprese potranno essere chieste direttamente dal Comandante provinciale delle Fiamme Gialle quando c'è il sospetto che il debitore possa provare a nascondere i beni al Fisco. Fino ad oggi questo compito spettava soltanto all'Agenzia delle Entrate. Adesso, invece, la Guardia di Finanza potrà avviare la procedura chiedendo il parere ai colleghi dell'Agenzia, i quali avranno 20 giorni di tempo per rispondere altrimenti varrà il principio del silenzio-assenso. Una inversione di rotta per partiti come il Movimento Cinque Stelle e la Lega Nord che contro ipoteche e pignoramenti fatti da Equitalia avevano costruito parte del loro consenso elettorale. Non solo. La Guardia di Finanza potrà acceder anche all'anagrafe dei conti correnti, la banca dati sulla quale sono presenti tutti i movimenti dei conti, delle carte di credito, di quelle postali, le polizze assicurative e qualsiasi altro movimento finanziario degli italiani.

LE INFORMAZIONI
Una mole di informazioni il cui accesso, fino ad oggi, è stato limitato da una severa normativa voluta dal garante della privacy e che poco è servita alla lotta all'evasione visto che, come certificato dalla Corte dei Conti, il gettito recuperato grazie all'incrocio dei dati è stato pari a zero. Ed ancora. L'Agenzia delle Entrate, oggi guidata da un generale della Guardia di Finanza, Antonino Maggiore, dovrà fornire alle Fiamme Gialle le elaborazioni effettuate in base ai dati presenti nell'Anagrafe dei conti di analisi del rischio di evasione fiscale. Anche le informazioni ricevute dagli Stati esteri sui movimenti finanziari dei cittadini italiani dovranno essere condivisi con la Finanza.

Nel passaggio in aula, in extremis, arriva la moratoria fino al 30 settembre sulle multe per la fatturazione elettronica. Sono stati anche aumentati gli sconti per chi è in lite con il Fisco e vuole chiudere la partita. Lo sconto per chi ha vinto in primo grado passa dal 50% al 60% della somma dovuta (basterà quindi pagare il 40%, senza interessi e sanzioni). Per chi ha vinto in secondo grado dopo aver perso nel primo grado di giudizio lo sconto sale dall'80% all'85% e, di conseguenza, sarà sufficiente versare il 15% dell'importo chiesto dall'erario. Fino ad arrivare al versamento del 5% della somma per chiudere il contenzioso in Cassazione.
Il governo, poi, con un altro emendamento, è intervenuto anche sul Terzo Settore. Le somme raccolte dalle banche con i nuovi «titoli di solidarietà», introdotti con la riforma del Terzo Settore, se non destinati a favore di questi enti «entro 12 mesi» dal collocamento dovranno essere «utilizzate per la sottoscrizione o per l'acquisto di titoli di Stato italiani». Inoltre è stata rivista la norma sulle detrazioni fiscali a chi effettua erogazioni liberali alle Onlus. Lo sconto fiscale del 30% sarà applicato soltanto alle erogazioni in natura e non a quelle in denaro.
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