L'Italia resta ancora a crescita «zero». I dati Istat del secondo trimestre hanno certificato un'economia in una «fase di sostanziale stagnazione» accompagnata da un'inflazione contenuta allo 0,5%. Si conferma la distanza con l'Eurozona, che cresce poco ma ha segnato un +0,2 (dal +0,4% del primo trimestre). Il ministro dell'economia Giovanni Tria però considera ancora «raggiungibile» a fine anno un Pil a +0,2% come previsto dal Def.
Pil, Confindustria: anno ormai compromesso, più occupati ma di bassa qualità
«Sebbene il quadro internazionale rimanga complesso, la crescita dell'economia italiana dovrebbe gradualmente riprendere nella seconda metà dell'anno» fa dettare in una nota del Mef. Il ministro confida che le misure prese dal Governo «sosterranno la domanda interna nel secondo semestre». In più «le condizioni finanziarie sono fortemente migliorate negli ultimi due mesi».
La tranquillità del ministro è stata condivisa dai mercati. Lo «zero» certificato dall'Istat non ha emozionato né spread né mercati che, in realtà si aspettavano un segno meno: Borsa Milano non ha reagito e il differenziale si è mantenuto composto sotto i 200 punti. Più reattivi i commenti politici. Le opposizioni accusano il Governo «zero assoluto» di «manifesta incapacità» (Mulè, Fi) e di «uccidere la speranza degli italiani» (Zingaretti, Pd). Mariastella Gelmini e Francesco Boccia continuano a ricordare al premier Conte la battuta sul 2019 «anno bellissimo», che l'Istat continua a non rilevare. Di Maio chiede al suo Governo una «spinta maggiore» e prende la palla al balzo per ribattere sulla necessità di un «taglio del cuneo fiscale alle imprese». Confindustria vuole anche lei il «taglio del cuneo fiscale».
Istat, Pil fermo: crescita zero nel secondo trimestre

Mercoledì 31 Luglio 2019, 12:09
- Ultimo agg.
1 Agosto, 10:16
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