Logistica, Solacem più forte del Covid: «Ruolo strategico per il servizio pubblico»

Logistica, Solacem più forte del Covid: «Ruolo strategico per il servizio pubblico»
Lunedì 13 Luglio 2020, 20:00
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Più forti della pandemia. Neanche il Covid ha fermato la Solacem, società attiva nel settore della logistica al servizio dell’industria alimentare e zootecnica fin dal 1969. «Ma dispiace rilevare che l’incessante lavoro di decine di addetti e il sostentamento di centinaia di famiglie che gravitano sul porto venga alla ribalta solo in momenti eccezionali e drammatici come quelli che stiamo vivendo, nei quali l’entusiasmo e la passione per il lavoro hanno consentito alla Solacem di non fermarsi neanche un giorno con responsabilità e in piena sicurezza», dice con un un pizzico di disappunto Giuseppe Rocco, amministratore delegato della Solacem e presidente della sezione Logistica, Intermodalità e Trasporti dell’Unione Industriali di Napoli. 

Obiettivo primario del management della Solacem è stato sempre coniugare la tradizione di un business maturo con l’innovazione digitale, al punto che i massicci investimenti in tecnologia ed automazione dei processi hanno consentito all’impianto Silos nel porto di Torre Annunziata di essere valutato tra i più moderni ed efficienti d’Italia. Fino al 2005 l’attività della Solacem era concentrata alla movimentazione infra-gruppo, poi la mission aziendale è cambiata e l’azienda è diventata market-oriented, con tutte le multinazionali che hanno gradualmente concentrato le loro importazioni sul Terminal di Torre Annunziata. Oggi il porto nel golfo di Napoli va considerato un nodo strategico, principale hub logistico del Centro-Sud del Tirreno capace di passare dalle 350.000 tonnellate di cereali e farine del 2016 alle 500.000 tonnellate del 2019. Anche la Solacem ha ampliato le sue aree di business integrando anche il ciclo dell’alluminio che, trasportato via nave o tramite containers, si completa anche con la consegna a destinazione della merce sbarcata grazie alla sinergia efficiente con la Ratac, il consorzio di trasportatori di Torre Annunziata. Anche in questo settore i numeri sono in crescita e tendono al superamento della soglia delle 100.000 tonnellate per l’anno in corso, indirizzate al servizio delle principali aziende del settore per la loro trasformazione. 

«La nostra soddisfazione - spiega Rocco - è derivante dal riconoscimento da parte dell’intera nazione dell’importanza del ruolo strategico delle attività di logistica a cui andrebbe attribuito il ruolo di servizio pubblico essenziale, necessario per il rifornimento di materie prime alle filiere industriali del grano (per produrre farina, pane e pasta), dei cereali e delle farine per la zootecnia (per la produzione dei mangimi per le filiere delle carni, del latte e del formaggio) e infine dell’alluminio (per le industrie di produzione del packaging alimentare, farmaceutico e pet-food). Per anni invece i porti delle rinfuse secche e liquide sono stati trattati come i “parenti poveri” dei più blasonati porti containers e passeggeri su cui si sono sempre soffermate le attenzioni e i finanziamenti dei governi nazionale e locali, abbagliate dai numeri dei Teus e dei crocieristi. Anche tra gli addetti ai lavori, purtroppo, pochi riescono a leggere che il “relativamente” piccolo fatturato delle imprese terminalistiche del break-bulk, e nello specifico della Solacem, corrisponde a un controvalore di movimentazione merci di centinaia di milioni di euro l’anno e che rappresentano oltretutto il primo anello delle filiere più importanti per l’economia della regione Campania».
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